Ah, voi che giocate di ruolo, avulsi dalla realta’

Quante volte si e’ sentito questa immane cavolata? Che si trattasse di un gioco di ruolo cartaceo o di un MMORPG (e visto che il buon vecchio gioco di ruolo "pen&paper" non e’ piu’ di moda, alla televisione i cosiddeti esperti di turno attaccano i videogiochi). Eppure, sia durante una sessione a Dungens and Dragons come a GURPS che in una serata in compagnia di compagni su World of Warcraft o su DAoC o su un altro MMORPG, si consolidano amicizie che restano nel tempo.
Questa e’ la storia di Franco (nome di fantasia), che conosco dai tempi in cui giocai al titolo Blizzard.
Questa estate, il nostro, ebbe un grave problema di cuore. Nulla di grave, il cuore di cui scrivo e’ quello che fa innamorare perdutamente di una persona.
Ebbene, Franco giocava (e, credo, giochi ancora) con un gruppo discretamente fisso di persone. Un palapaccolo, un druido, un warlock ed altri. Inizio’ a parlare con loro del suo problema, giunsero consigli e, infine, si cemento’ tra loro una forte amicizia che ha travalicato i meri bit di un videogioco.
E di esempi simili ne potrei fare a bizzeffe. Ho avuto la fortuna di conoscere un’intera famiglia il cui inizio nacque su Ultima Online. Lei e lui si sposarono, ebbero dei figli e ora vivono felici, contenti e videogiocatori.
Un consiglio ai cari pseudo esperti che vanno nei salotti televisivi a pontificar su tutto; dal fenomeno delle letterine/veline/tettine a quelli decisamente piu’ importanti come la fame nel mondo o la poverta’ che affligge determinati continenti e certe nazioni del globo terracqueo; se prima di sparare immani cazzate vi informaste fareste un favore a voi stessi e ai poveri allocchi che vi ascoltano e, idiotamente, pendono dalle vostre labbra.

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