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Spararle grosse e pensare di farla franca

MMOCrunch ha pubblicato, il 5 aprile, questo articolo (la traduzione e’ di Mascalzone, dello staff di MMORPGItalia):

Gli RPG single player sono pochi e vengono scarsamente considerati in questo periodo. Infatti gli ultimi usciti hanno tutti implementato la modalità multigiocatore, che è ciò che sembra più interessare ai player. Dunque, che sta succedendo agli RPG classici? Sfortunatamente, c’è poco che può essere fatto per tornare ai vecchi tempi. La rivoluzione online è in pieno svolgimento e proseguirà. I gamer ormai non vogliono solo una trama coinvolgente, ma vogliono poter interagire con altre persone mentre giocano, e questo un RPG single player non lo può garantire.

Da quando Microsoft ha lanciato il servizio Live per la sua Xbox, i casual gamer hanno avuto l’opportunità di giocare online con gli amici, e cosa ancor più importante, con gli sconosciuti. Viste le dimensioni di questo successo non si sono tirate indietro neanche Sony e Nintendo, che stanno recuperando in fretta il gap.

Non solo sembra che i giocatori vogliano un’interazione reale, ma pare che anche che gli studios ormai non vogliano più investire in un RPG esclusivamente single player. Gli RPG sono tra i videogiochi che richiedono più risorse nello sviluppo; richiedono anni di lavoro, diversamente ad esempio dagli FPS, che ogni anno sfornano un sequel. No, gli RPG richiedono personaggi con una voce propria, migliaia di quest, un sistema di crafting, un apprendimento costante nonchè dozzine di città ed ambienti che devono essere vivi e unici.

Dunque, visto che si deve creare un RPG, perchè non fare un MMORPG, con i quali si può generare un flusso di entrare per gli anni a venire? Questo è il principale pensiero degli sviluppatori oggigiorno. Insomma: ci sono ancora degli ottimi RPG single player là fuori, ma la domanda è: quanto ci metteranno a diventare prodotti di massa?

Partiamo dalla domanda di fondo: i CRPG (dove C sta per computer e non per console), eccettuati rari casi, non sono mai stati un prodotto di massa. Puo’ essere di massa Fallout? Oppure Planescape: Torment? Oppure Morrowind? Per tacere di Ultima VII o di molti, molti altri titoli. Quali sono, invece, i prodotti che, all’interno della galassia dei giochi di ruolo digitali hanno veramente sbancato il mercato? A parte diversi JRPG (Japanese RPG, come la saga Final Fantasy) i veri blockbuster sono stati, e sempre lo saranno, gli action RPG. Giochi come Diablo, Sacred o Titan Quest, ma che nulla hanno a che vedere con i CRPG.
Dopotutto che cos’e’ un MMORPG (con la veneranda esclusione di Ultima Online) se non un hack’n’slash online? Lo era anche Diablo, dopotutto, se giocato su ITA4. La differenza e’ nel numero di giocatori, e basta. Un server di un aRPG ne puo’ contenere molto pochi, uno di un MMORPG diverse migliaia.
Ma rivoltiamo la domanda finale fatta dai ragazzi di MMOCrunch nella loro crassa ignoranza: a parte World of Warcraft e quelli coreani, quanti sono i MMORPG veramente di massa? Un gioco che basa la sua fonte di sostentamento sul pagamento di un N Euro/Dollari al mese; di fronte alle spese di sviluppo, delle infrastrutture, del pagamento degli stipendi a decine o centinaia di persone e a tutto il resto; quanti utenti deve avere per guadagnare? Perche’ Darkfall, che e’ in sviluppo da anni ed e’ atteso da moltissimi giocatori, non e’ stato ancora rilasciato? Perche’ sono morti cosi’ tanti MMORPG? E perche’ molti di loro, per andare avanti, sono passati dall’essere P2P a F2P?
Inoltre parlare dei servizi offerti da XBox Live ha poco senso.
Innanzitutto chi gioca con le console difficilmente diventera’ un videogiocatore su PC. Per diversi motivi, primo fra tutti i costi di gestione. Una console costa infinitamente di meno di un buon computer creato per un uso videoludico. E’ vero che con il PC si fanno mille altre cose, ma chi ci dice che anche le prossime consoles non le faranno? Inoltre i servizi che offre XBox Live su PC non esistono.
Preferire un MMORPG o un CRPG e’ come dire: preferisci un film alla televisione o leggere un buon libro?
E perche’ non entrambi?
Mi viene un dubbio: ma se i CRPG sono morti o sulla strada verso il camposanto, perche’ dei pazzi polacchi hanno pubblicato un capolavoro come The Witcher? Forse perche’ sono dei pazzi polacchi? Perche’ Bethesda ha investito fantastiliardi di dollari solo per poter avere la licenza di Fallout? Dopotutto loro non sono dei pazzi polacchi.

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