La sottocasta degli avvocati

Si parla, talvolta si sparla, dei privilegi di quella che Rizzo e Stella hanno definito “La casta” e che Mario Giordano definisce “Le sanguisughe” ,e che, a mio avviso giustamente, dovrebbero sparire: riduzione drastica del numero di parlamentari e senatori (sui 200 i primi, sui 100 i secondi), cancellazione pregressa dei diritti acquisiti, abolizione delle province, drastico abbassamento degli stipendi di parlamentari e rappresentanti a livello regionale e comunale.
Ma in Italia vi sono altre caste: più piccole, sicuramente meno costose per noi cittadini di quella dei politici, ma non per questo meno nefaste.
Una è data dagll’Ordine degli Avvocati.
La manovra finanziaria, quella che metterà a 90° buona parte dei cittadini italiani con la solita esclusione dei pù ricchi (poi qualcuno mi deve spiegare come certe persone di censi medi e bassi possano essere così autolesioniste da votare PdL e Lega), voleva portare a una liberalizzazione dell’accesso alla professione di avvocato e a un tariffario emanato dal parlamento.
Ma i tanti, forse troppi, avvocati presenti nel partito di governo e di maggoranza relativa, il PDL, hanno detto di no, che piuttosto che approvare una legge simile avrebbero boicottato la Finanziaria assieme ai loro colleghi Medici e Notai.
Ascoltiamo cosa ha detto Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense, al Fatto Quotidiamo sulla proposta del governo:


 

Ho alcune domande per questo noto avvocato: da quando in qua un mero esame può determinare la preparazione di una persona ad esercitare una professione? Al limite ci dice se ha ben studiato, non se diverrà un avvocato bravo piuttosto che uno scalzacani.
E’ vero che, laddove ci sono state, le iperliberalizzazioni sulle professioni hanno provocato più danni che benefici – si vedano i numerosisimi avvocati civilisti presenti negli Stati Uniti – ma è pur vero che un mero esame e un praticantato che, spesso, ha il sapore della beffa – conosco diversi avvocati, ed alcuni di loro facevano il caffé o le fotocopie: è questo il modo per preparare una persona alla sua futura professione?
Non è forse meglio, egregio Presidente, che i futuri avvocati stiano più nelle aule di tribunale come assistenti piuttosto che in studio a far fotocopie o a vidimare atti?
Cioa ne pensa del boicottaggio messo in atto dai suoi colleghi del partito di maggioranza, che pur di non far passare la liberalizzazione non avrebbero votato una legge iniqua ma necessaria per il futuro del Paese?
Per lei è meglio finire come la Grecia o, piuttosto, rinunciare a qualche diritto acquisito? O forse lei crede che voi avvocati abbiate il diritto di essere intoccabili ed al di sopra dei normali cittadini?
E perché non ha preso posizione contro l’infausta volontà dell’attuale Ministro dell’Istruzione e dell’Università Maristella Gelmini di ridurre di un anno i corsi di medicina e giurisprudenza? E che proprio colei che, per superare l’Esame di stato da Avvocato, è volata a Reggio Calabria visto che, rispetto a Brescia, cola era più facile passare l’esame?
Ora, caro Alpa, so che Lei non mi risponderà: dopotutto questo è un blog dove si parla principalmente di videogiochi, e soprattutto di MMORPG.
Però magari un altro avvocato lo farà: perché questa difesa corporativa dell’Esame di Stato quando, come dimostra la Gelmini, è possibile darlo in una sede più conciliante? Non sarebbe forse il caso di ripensare il modo in cui un praticante diventa avvocato, in maniera tale che non sussistano sperequazioni sul territorio nazionale? E, magari, dell’istituto proprio del praticantato e della figura del praticante: basta con manovalanza a basso o nullo costo che fa da passacarte ma si a persone, che saranno suoi futuri colleghi, più spesso in tribunale ad assistere ai dibattimenti.
Dopotutto il lavoro lo si impara sul campo e non sui libri di testo.

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