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Riflessioni del decennale

Da circa dieci anni, mese più mese meno, gioco ai MMORPG.
Come ormai sanno anche i sassi il mio primo titolo fu Dark Age of Camelot: la struttura è quella tipica dei themepark, con l’esclusione del grinding assurdo dal livello 40 al 50, ma è essenzialmente orientato al PvP (o, meglio, RvR) in frontiera.
Da quando smisi di giocarci ho, praticamente, provato; tra beta, gioco scatolato e trial; tutti o quasi i grandi titoli di questo genere videoludico. Per tacere di quelli sconosciuti o da amatori.
Ma, ormai, il tempo di giocarli in maniera decente è sempre di meno: si invecchia: altri interessi, anche videoludici, nascono o risorgono; e mille altre difficoltà che si frappongono tra la vita e il divertimento videoludico.
Da una parte ci sono i sandbox che richiedono un impegno mediamente costante da parte del giocatore, visto che è grazie alla community che il gioco vive e prospera: sia da un punto di vista dell’economia interna al gioco che delle guerre tra fazioni/clan/nazioni/eccetera che si fronteggiano all’interno della struttura.
Dall’altra ci sono i themepark, o “wow-like” (anche se sarebbe più corretto dire “eq-like”, visto che il gioco di SOE precede di parecchio quello di Blizzard): sono divertenti e, talvolta, cazzari, ma solo fino al level cap. Da quel momento in poi richiedono un impegno sempre crescente, diventando alienanti in termini di vita sociale.
Ma se da un lato i sandbox premiano il giocatore assiduo con una vastità e profondità di idee e progetti da portare avanti all’interno del gioco; dall’altra si tratta solo di farmare dungeon su dungeon per avere un equipaggiamento migliore.
Non avendo più il tempo e ne i soldi da sprecare in un genere che non ha più nulla di nuovo da dire; e nell’improbabile caso che dovesse uscire il MMORPG che rivoluziona il genere sarò ben felice di spendere i miei soldi: passo da gioco gratuito a gioco gratuito. arrivando solo fino al livello massimo per poi smettere. Ed, evemtualmente, riprendere quando dovessero innalzarlo.
Mi sento come una vera baldracca del genere: faccio un gioco dopo l’altro, e solo in rari casi arrivo alla fine: dopotutto sono pochi; anzi, finora nessuno; quelli che mi dano ancora soddisfazione.
Ecco, Eden Eternal, per ora, nonostante richieda un grinding e un farming forsennato, mi ha preso assai.
Magari, visto che li ho snobbati finora, il mio futuro videoludico è in MMO “pucettosi” “anime-like” come, oltre Eden Eterna, Lime Odyssey, Grand Fantasia o altri?

O chissè se riuscirò a farmi prendere di nuovo dalla passione del RvR e a giocare a Realms Online?

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