ovvero: tra Porcellum (legge Roberto “oink oink” Calderoli del 2005), che ci da liste scelte dalle segreterie, che ci rifila ancora una volta l vecchio, antiquato sistema proporzionale; e Mattarellum (legge Sergio “divide et impera” Mattarella del 1993), che ci permetteva di scegliere il candidato da mandare al Parlamento, che ci da la possibilità di controllarlo, che, per i nostalgici, permette di avere anche una quota minima assegnata col metodo proporzionale. L’unico difetto del Mattarellum, a mio avviso, ma per altri potrebbe essere un pregio, è quello di non porre nessuno sbarramento ai partiti. Peccato che quello imposto dal Porcellum sia ridicolo: se un partitino si allea con un partitone può farcela più facilmente.
Ora possiamo tornare indietro: andate alla segreteria del vostro comune e firmate per i referendum per abrogare la Legge Calderoli del 2005.
Esiste pure una terza via, a mio avviso la migliore: l’abrogazione selettiva di determinate parti della legge elettorale:
Perché migliore? Perché con il ritorno totale del Mattarellum ci sarebbe la cancellazione del sale della democrazia: i piccoli partiti che non vogliono entrare o non vengono fatti entrare in una coalizione. Quello di Firmo-Voto-Scelgo (PD-IDV-SEL, la trimurti dell’incapacità) è un referendum fatto ad-hoc per sbarrare la strada ai Radicali, ai Socialisti e, soprattutto, al MoVimento 5 Stelle: ovvero persone libere e non inglobate in un sistema di poteri atti a minare la volontà popolare.
Mentre il primo è sostenuto e voluto da certi partiti, il secondo è un’idea di persone libere: Stefano Passigli, Giovanni Sartori, Enzo Cheli, Tullio De Mauro, Gianni Ferrara, Massimo Villone, Jacopo Sce, Daniel Pommier, Andrea Carandini, Gustavo Visentini, Claudio Abbado, Dacia Maraini, Renzo Piano, Inge Feltrinelli, Innocenzo Cipolletta, Margherita Hack, Benedetta Tobagi, Franco Cardini, Massimo Teodori, Umberto Ambrosoli, Domenico Fisichella, Enrico Scoppola.
Ora sta a te scegliere: questi qui o Bersani/Di Pietro/Vendola? Io non ho dubbi: io firmo.