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Il piacere di guardare al passato

Una caratteristica tipica dei MMO “pre-WoW” erano i dungeon pubblici.

Che significa pubblico? Semplice: aperto a tutti.

Se uno pensa ai dungeon del gioco Blizzard, e di tutti i MMO che ne hanno ricalcato le orme, sa bene che la loro caratteristica è quella di essere delle istanze aperte a un numero predefinito di giocatori.
Prendiamo un dungeon da 12: si può entrare in undici, ma non in tredici.

Prendiamo un dungeon pubblico: ci si può entrare in quanti si vuole.

Prendiamo come esempio Darkness Falls di DAoC: accessibile dal livello 20 circa fino al level cap (che su DAoC è sempre il 50, anche se ha 11 anni sul groppone). Si può entrare, fare boss rigorosamente in raid oppure farmare mob minori, si può giocare in solo o in gruppo: ognuno secondo le proprie necessità e i propri interessi.

E’ questo il vero spirito dei migliori MMORPG, e non farmare dungeon fatti con la fotocopiatrice solo per avere il tier migliore per poi affrontarne un altro.
Finalmente questo tipo di dungeons ritornerà nel mondo dei MMORPG grazie a The Elder Scroll Online.

Se poi in ZemiMax guardano al passato anche per altri aspetti (DAoC per il PvP ed UO per il roleplaying e la libertà di giocare) potremmo veramente esser in presenza di qualcosa di grandioso.

L’importante è che non facciano l’ennesimo clone di World of Warcraft; che ha, ed hanno, veramente sfruculiato i cabasisi.

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