L’estate sta finendo – parte prima: anni sessanta
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L’estate sta finendo – parte prima: anni sessanta

e un anno se ne va… vi chiederete: ma questo è rinco (possibile) o gli piacciono i Righeira? La seconda opzione non prendetela neppure in considerazione, però come potevo altrimenti intitolarlo una serie di (video)articoli sui tormentoni estivi?

Prima di tutto: che è un tormentone? E’ una canzone facile, orecchiabile, e con una strofa che ti scassa i maron… che canticchiano tutti: dalle Alpi agli Appennini, dalle Ande al Manzanarre. In quattro parole: amabili, ballabili, cantabili, indimenticabili.
O, per usare la definizione di Wikipedia: “quelle canzoni che, durante i mesi estivi, hanno una grandissima diffusione attraverso i principali mezzi di comunicazione di massa (su tutti radio e televisione) e negli ambienti ludici, come discoteche, sale da ballo e villaggi turistici… e nella variante estiva si accompagna al successo di numerose canzoni che in genere, concepite per essere degli hit balneari, spesso hanno superato la barriera del tempo e sono divenuti brani apprezzati anche negli anni successivi”.

Quali sono state le trasmissioni da tormentone? Diverse: prima il mitico Cantagiro, seguita da Un Disco per l’Estate e poi Festivalbar. Finito quest’ultimo, finiti improvvisamente i tormentoni. Purtroppo c’è ancora il festival di Sanremo, con le sue canzonette al limite dell’indecenza.

(avviso prima di continuare: ci sono molti video tratti da Youtube che appesantisco notevolmente la fruizione. Se avete un tablet o un PC poco potente continuate a vostro rischio e pericolo)

I tormentoni hanno caratterizzato le nostre estati per moltissimo tempo anche se, da qualche anno a questa parte, sono…. puff… svaniti nel nulla.
Perché?
Per me la loro sparizioni è essenzialmente riconducibili a due motivi:
1) la fruizione della musica è non solo diminuita ma diventata più personale, intimista. Dal dopoguerra e per parecchio tempo la musica era condivisione, piacere pubblico: chi non ha mai cantato (io, stonato come due campane rotte) con gli amici in spiaggia, tra chitarre e spinelli che giravano, alzi la mano che gliela mozzo.
(Stefano Rosso – Una storia disonesta)

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Oppure chi non ha mai portato in spiaggia, per il (dis)piacere altrui, da un vecchio registratore a cassetta a un bel ghetto blaster (o boombox) grande e grosso, con i bassi a manetta e gli alti inesistenti, manco la cultura hip hop fosse di casa in Italia?
(The Pricks “Ghettoblaster” feat B-Real & Smoke DZA)

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Poi siamo passati ad aver maggiore educazione e rispetto degli altri: dal walkman al “lettore mp3” (non avete idea di quanto mi è costato scrivere mp3… io ascolto in flac, lol), ma parte della magia è magicamente sparita.
2) l’altro motivo è un progressivo imbarbarimento della musica, soprattutto se si tratta di quella da discoteca.
In pratica siamo passati dalla musica cantata e suonata
(Chic – le freak)

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a quella totalmente falsa e campionata dei DJ di oggidi. Martin Solveig pubblicherà mai un tormentone? Probabilmente no, la tecnica pura non basta.
(Martin Solveig – The Night Out)

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Ma anche nel pop non si scherza: da Cat Stevens a Justin Bibier è un bel record di salto indietro con triplo avvitamento carpiato
(Rod Stewart – Da Ya Think I’m Sexy?)

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I tormentoni musicali fanno parte della nostra vita musicale fin dagli anni 60. Uno dei primi grandi di questo genere fu Edoardo “Watussi” Vianello che, nei primi anni sessanta, pubblicò hit (ed evergreen) quali “Con pinne, fucili ed occhiali”, “Abbronzatissima” e uno dei più famosi lato B della musica italiana, Guarda come dondolo:

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Oltre ai tormentoni più disimpegnati, con i quali si cimentarono anche artisti come Mina (per tacere di Tintarella di luna, che è del marzo 1960), con “Stessa spiaggia, stesso mare”:

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la quale si avvalse della collaborazione di Mogol (oltre che di Piero Soffici per la musica), il più famoso paroliere italiano (Stessa spiaggia, stesso mare fu interpretata anche da Piero Focaccia); troviamo anche artisti più impegnati come Adriano “molleggiato” Celentano con la splendida Azzurro

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e quello che divenne il più importante cantante (non cantautore) italiano di sempre con Io Vorrei… Non Vorrei… Ma Se Vuoi…

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e Acqua azzurra, acqua chiara

Altre canzoni da segnalare per questo decennio:
(Gianni Pettinati – Bandiera gialla)

o The Rokes con Che colpa abbiamo noi

o Bruno Martino con E la chiamano estate

Gino Paoli con l’universalmente famosa Sapore di sale

e la scatenatissima Stasera mi butto

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per tacere di Marina di Rocco Granata

o Fred Buongusto con l’intramontabile Una rotonda sul mare

per tacere delle famose Ho scritto t’amo sulla sabbia

e Lisa dagli occhi blu

To be continued

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