L’estate sta finendo – seconda parte: i mitici anni settanta
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L’estate sta finendo – seconda parte: i mitici anni settanta

Se i sessanta si chiudono in allegria, nonostante verso la fine il decennio fu scorso da violenti sommovimenti politici (le contestazioni contro la guerra in Vietnam, il maggio francese, il sessantotto italiano); gli anni settanta sono caratterizzati principalmente da:
1) un maggior impegno in ambito musicale. E’ l’epopea dei grandi cantautori e quella dei grandi gruppi rock, aperta già a metà dei sisties dai Beatles, con l’album Lucy in the Sky with Diamond che segnò la fine, per i quattro ragazzi di Liverpoool, dell’era delle canzonette ed apriva la strada a testi più impegnati.
2) l’apertura, già timidamente iniziata alla fine del decennio precedente, agli stranieri.
L’erede di Rocky Roberts è Gloria Gaynor, ma che dire dell’invasione totale? Donna Summer, Chic ed altri aprono la strada delle discoteche nostrane alla musica straniera, che ebbe il suo boom negli anni 80.
Il decennio è povero di canzoni tormentone da ricordare, ma verso la fine ecco il boom.
Iniziò, tra i tanti, un oscuro cantante italiano che proveniva da un gruppo ancor più sconosciuto: i Data.
Stiamo parlando di Umberto Tozzi, che con Ti amo sale agli onori della musica che conta (famose le versioni in lingua inglese di Laura Branigan). Poi seguirono Tu e la fantastica Gloria

a cui devo la mia prima palpata di… vabbé, ma a voi che vi importa, siete voyeur?
Piuttosto, non dimentichiamoci di lui, il grande Balsamo, che compose una bella canzone, un hit e un tormentone di fine decennio: Balla

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Anche se qualche rocker (detto da me che ero un Mod… ) faceva il contrario di quanto cantava il mio conterraneo Ivano Fossati in “La mia banda suona il rock”:

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Ma il decennio fu caratterizzato da una delle più importanti operazioni musicali da discoteca di tutti i tempi. Loro sono tre anche se nel nome del gruppo figura un altro numero, vengono dal Belgio ed avete capito subito che sto parlando dei Two Man Sound e della bellissima e particolarissima Disco Samba

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e, anche, da frenetici brani da discoteca come il classicissimo “Born to be alive”

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To be continued

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