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Profumo di stupidità

E di pochi giorni fa la notizia che le iscrizioni scolastiche si potranno fare solo online tramite il sito del Ministero dell’Istruzione.

Alcuni, magari abitando in qualche grosso centro abitato, probabilmente connessi con cavi in fibra a velocità supersoniche, penseranno: figata, era quello che ci voleva, basta code agli sportelli.

Davvero basta code agli sportelli? Beata ingenuità.

Primo fattore da tener da conto: siamo in Italia.
E no, per una volta non parlo dell’atavica attitudine dei burocrati a non mollare neppure un millimetro del loro assurdo ed immeritato potere. Assolutamente no.
Italia: la nazione europea con il maggior digital divide (cioè il maggior numero di analfabeti digitali in tutto l’occidente, oltre che il maggior numero di persone che non possono permettersi un PC e/o una connessione Internet) e con la più alta percentuale di territorio non raggiunto da connessioni internet ADSL. Si, esatto, ci sono zone dove la velocità massima raggiungibile è quella di 56k! Perché non è tutto oro quel che luccica, soprattutto se è in mano a Telecom.

Mi si dirà: dov’è il problema? I primi è colpa loro (si, davvero? Ce lo vedo quello di 55/60 anni, che si fa un culo così per 800 euro netti al mese, imparare ad usare un computer. La prima cosa cui pensa, tornato a casa, è mangiare. La seconda? Una bella dormita. Non siamo tutti meneghini, e per fortuna aggiungo io. Tenetevela la nebbia, preferisco spiaggetta). Ma mettiamo che vogliate aver ragione voi, ma con i secondi? O con quelli che non hanno nessuna connessione?

Ma per ambedue ci ha pensato il ministro: andranno alla segreteria scolastica e verranno iscritti colà online.

A questo punto (mi) pongo alcune domande:
1) il ministro Profumo ci fa o ci è?
2) invece che fargli fare la coda alla segreteria per l’iscrizione online, fargli fare quella “offline” (alla vecchia maniera) no, eh?
3) prendere la palla al balzo ed istituire dei corsi gratuiti per abbassare od annullare l’ignoranza digitale e, contemporaneamente, sia creando un PC o un tablet “nazionale” a basso prezzo (se ce l’hanno fatta gli indiani…) sia obbligando Telecom a portare le connessioni ADSL in tutta la penisola no, vero?
Ma qui lo stupido utopista sono io: voi lavorate per Telecom, mica per gli italiani.

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