@SteCamisasso Quel che resta del giorno
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@SteCamisasso Quel che resta del giorno

“Da oggi Grillo ha una responsabilità infinitamente superiore a quella di ieri. Non è più solo il leader del suo Movimento, ma il punto di riferimento di quei milioni di cittadini (di centrosinistra, ma non solo) che non sirassegnano al ritorno dei morti morenti e rappresentano un quarto delParlamento. A costo di far violenza a se stesso, dovrà parlare a tutti con unlinguaggio nuovo. Senza rinunciare a chiamare le cose col loro nome. Ma senza prestare il fianco alle provocazioni di un regime fondato sulla disperazione, quindi capace di tutto.”

Marco Travaglio

 

Mastico un po’ amaro questo 25 aprile; sinceramente mi aspettavo di più e di meglio.

Mi fa un po’ incavolare leggere che in Friuli Venezia Giulia è andato tutto bene: caspita! Le varie scuse nell’ordine fanno francamente pensare male della capacità di analisi di alcuni militanti:

– erano le Regionali e non le Politiche,

– in Lombardia è andato uguale

– era la prima volta che ci presentavamo

– se 6 consiglieri vi sembrano pochi

La nostra sconfitta è lì, nel 50% di astenuti con PDL e PD-L in crisi generale, non siamo stati abbastanza capaci non di intercettare gli scontenti ma di offrire una speranza, far intuire una prospettiva nuova, diversa, a tutti i cittadini oramai disillusi. Non siamo stati abbastanza capaci di scaldare il cuore e ravvivare l’anima di queste persone, questa è la nostra momentanea sconfitta.

A Roma, accanto ad alcune cose buone, stiamo marcando il passo. Abbiamo presentato 5 progetti di legge su 750 in totale. L’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti in questo momento di crisi generale, era veramente fondamentale? Di tutte le nostre battaglie cosa si è prodotto in termini legislativi? Abbiamo acceso una speranza ed un’attesa colossale ma, come mi hanno detto, amare il Proprio Paese è anche farlo sopravvivere prima di cambiarlo, ora che i Padri siamo noi.

E’ quindi necessario e indispensabile sostenere con ogni forza, possibile e impossibile, i nostri parlamentari nella loro attività legislativa affinché si possa intraprendere quella spinta all’innovazione politica che è la parte più importante dello Spirito del Movimento. Dobbiamo farci carico tutti quanti della capacità e della volontà di progettare, passo dopo passo, una nuova Italia.

Io mi chiedo: il Movimento avrebbe perso la sua natura intrinsecamente rivoluzionaria se avesse chiesto un Governo “a 5 stelle”?Quello che immaginavo non era un governo tecnico ma, posto che non avevamo i numeri per mettere in piedi un governo politico nostro (“dei 5 Stelle”), un Governo, poniamo il caso a guida Zagrebelsky (giusto perché si vuol fare a tutti i costi un nome), con le migliori personalità al di fuori dai partiti e da questo sistema, che potevano mettere a disposizione la loro capacità per un governo a tempo in grado di realizzare 10 – 15 punti del nostro programma, quelli più condivisi e condivisibili, e che fosse stato in grado di raccogliere la fiducia in Parlamento. Un Governo di questo tipo, non “politicamente condiviso” e che peraltro era già stato immaginato, mi pare, da Mara Mucci, ci avrebbe consentito, a mio modesto avviso, di presentarci comunque come una forza “rivoluzionaria” ma che dimostrava di saper leggere la contingenza e che sapeva offrire una soluzione. Era violare gli impegni questa idea? Era stracciare il Programma?

Bisognava prospettare durante le consultazioni, subito dopo il nostro giusto, doveroso e motivato NO ad un qualsiasi governo espressione del PD e di Bersani sotto qual si voglia foggia, una soluzione differente, un percorso intellegibile, non un nome (i nomi sono l’ultima cosa, buona solo per i voyeur), frutto della “fantasia al potere” (che invece è totalmente mancata) e in grado di rimandare la palla nel campo del PD, costringere loro a dirci di no, a mostrarsi per quello che sono: degli assoluti irresponsabili e traditori dei loro Elettori.

Ma almeno avremmo potuto dire che ci abbiamo provato a realizzare un pezzo del nostro Programma.

Lo abbiamo fatto con il Presidente della Repubblica, li abbiamo costretti a fare quello che in fin dei conti hanno sempre voluto fare: PDL e PD-L sono nuovamente alleati con la benedizione di Re Giorgio, non potendolo fare con Franco Marini.

L’Italia non è più una repubblica parlamentare ma, nei fatti, presidenziale: questo è il golpettino morbido, intelligente, la realizzazione della Domenica delle Salme di Fabrizio De Andrè in questo 25 Aprile di Resistenza.

In tutto questo marasma passiamo per quelli che si perdono in interminabili riunioni per decidere se, dopo il vergognoso Discorso dell’Incoronazione, ci si debba alzare in piedi oppure no, se la Paga del Soldato è sufficiente, se le Vesti ce le siamo strappate abbastanza credendo così di essere “i più migliori”: non avesse l’Opinione Pubblica di che allarmarsi!

Ho promesso che non avrei mai fatto un passo indietro, neanche per prendere la rincorsa; per me è ancora così e lo è anche per Voi, lo so.

Articolo scritto da Stefano Camisasso Movimento 5 Stelle Genova

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