Minchia che casino
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Minchia che casino

C’era una volta dei veri videogiochi. Essi erano difficili, traboccavano di enigmi, e quando li finivi era una festa con gli amici dove si stappavano bottiglie di Vedova perché si era aggiunto un’altra tacca alla collezione. Per tacere delle riunioni, spesso clandestine o quasi, per sapere come si era superato un determinato punto, quale tattica si era usata con un certo boss, come si era andati avanti in un certo livello particolarmente impegnativo.
Poi venne l’era di internet, e gamefaqs e youtube (per tacere degli altri) divennero la bibbia, il riferimento di tutti quei videogiocatori incapaci a fare da soli.
Il tutto tacendo dei cheat, ovvero quei trucchi che ti permettono di non morire, di avere armi e proiettili infiniti, eccetera.
Il tutto è avvenuto mentre la difficoltà dei videogiochi, per renderli prodotto di massa, veniva abbassata drasticamente, in modo da renderli a prova di beota.
Ma il masochismo è sempre dietro l’angolo, così ti capita d’installare uno degli FPS più difficili di sempre, se non il più difficile, e giù un rosario di bestemmie perché non ci sei più abituato.
E visto che l’ho finalmente finito ecco che ne parliamo diffusamente.
01
Gameplay
Ladies and gentlemen, ecco un Classico con la C più che maiuscola.
Far Cry è l’essenza dello sparatutto: c’è il giocarlo in maniera guardinga, e poi passare ad impiombare tutto quello che si para d’innanzi a noi; senza dimenticarci di di usare bombe a mano, lanciarazzi, jeep, gommoni, imbarcazioni assortite, deltaplani, fumogeni e tutto l’arsenale che avremo a disposizione.
Peccato che si possano potare con se solo quattro armi, che ci siano troppe armi interessanti che usano gli stessi proiettili: ma sono problemi minori, veramente un nulla di fronte al casino assurdo che ci troveremo ad affrontare da un certo punto in avanti.
Troppi nemici, e troppo difficili da abbattere (visto che parte praticamente disarmati) rendono le ultime due mappe del gioco estremamente frustranti, soprattutto la penultima.
Lo ammetto, qualche volta ho fatto ricorso al god mode (queste due mappe ed il boss in elicottero):
1) sono troppo vecchio
2) non sono più abituato
E’ vero che ho giocato a titoli ben più tosti, e che ho creato alcuni livelli di Doom decisamente impossibili, ma di quanti decenni fa stiamo parlando?
Ero più giovane, più reattivo e meno stanco.
E qui non si tratta di un gioco totalmente guidato, anzi, talvolta la libertà di scegliere il percorso preferito è tale da far venire il mal di testa se non si è abituati.
Si, ci sono sezioni, quasi tutte al chiuso, decisamente più guidate e dal sapore di “dungeon”, per tacere dell’aura opprimente che circonda queste zone.
Ed è vero che, comunque, si deve “andare avanti”, ma almeno fino a metà gioco, se non un po’ oltre, gli ampi spazi aperti di queste isole oceaniche (è ambientato in Micronesia) lasciano spazio alla fantasia più sfrenata, al desiderio di girare, guardare e scoprire.
Non aspettatevi chissà quale libertà, questo non è un gioco free roaming, non ci sono neppure bivi morali da prendere: è puro massacro.
Un piccolo avvertimento per quel 2% della popolazione mondiale che non l’ha ancora giocato: ci sono delle sezioni in cui farete coppia fissa con un’agente della CIA, tal Valerie Costantine.
Ha la stessa simpatia di un cane che vi ha appena portato via con un morso l’apparato genitale, io ho levato l’audio per non sentirla.

02

Grafica ed audio
Stiamo parlando di un gioco alquanto datato. Ok, non quanto Morrowind, ma non aspettatevi chissà quali meraviglie grafiche, dopotutto è del 2004. Da segnalare un comparto sonoro decisamente sopra la media, con un audio chiaro e brillante.

03

Storytelling
E’ uno sparatutto, è uno sparatutto, è uno sparatutto.
Ripetete questo mantra per una settimana, poi continuate a leggere.
Ok, visto che è passata una settimana, devo dire che l’idea balzana dei ragazzi di Crytek (quelli della serie Crysis) non è affatto malaccio.
Isole caraibiche, scienziati pazzi, agenti della CIA, mutazioni genetiche, armi di distruzione di massa: un bel tourbillons di idee strampalate per un gioco che, da un punto di vista narrativo, scorre via abbastanza bene.
Totalmente in italiano, non male il doppiaggio.

04

Il mondo
Siete nella Polinesia, che cosa volete di più?
Belle donne, palme, spiagge, mare chiarissimo e pulitissimo.
Si, va bene, ci sono dei mercenari che vogliono farvi fuori, per tacere dei mutanti, ma, cavolo, sei in uno dei paradisi terrestri, che pretendi di più?
Ho capito che non vuoi finire all’inferno, pertanto vedi di rimanere vivo.
Anche quando entri nelle varie costruzioni che costeggiano questo angolo di parad… inferno in Terra, tu cerca di non morire troppo spesso.
Isole, costruzioni, isole, costruzioni. Si sale, si scende, si va in pianura.
Un mondo vasto ma decisamente poco fantasioso, però piacevole da visitare quando si è in esterni.
E’ stato fatto un buon lavoro? Si, decisamente si.

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Giudizio
E’ difficile dare un giudizio su questo titolo.
Ad una prima metà difficile ma ben bilanciata ne fa da contraltare l’altra: troppo sbilanciata e difficile nelle ultime due mappe, mentre dal boss in elicottero (ucciso via god mode) fino a queste si ripresenta una situazione di difficoltà si alta ma non assurda se non nella sezione in cui la vostra amabile (se la strozzate) Valerie guida e voi sparate. Ecco, odio i giochi con sessioni come questa, li detesto proprio. Già odio i mezzi con quattro ruote, immaginatevi se devo fare il passeggero! Ok, lo ammetto, è una mia fobia.
La lunghezza di questo gioco, che consta un numero decisamente elevato di mappe, è decisamente alta: ma più per l’intrinseca difficoltà dello stesso che per la sua effettiva lunghezza?
Bella domanda, ed ora apriamo un dibattito sulla filosofia scolastica ateniese che lo trovo un argomento più facile ed adatto al grande pubblico.
E’ un gioco che vale la pena esser giocato?
Decisamente si!
p.s.: il multiplayer non l’ho minimamente considerato, data l’anzianità del titolo e del sottoscritto.

Pro Contro:
Dannatamente difficile
Dannatamente troppo difficile nelle ultime due mappe
buon comparto audio Valerie Costantine ha la stessa simpatia di uno scorpione nelle mutande
totalmente in italiano, buon doppiaggio a un certo punto lei vuol guidare la jeep e tu devi sparare a tutto quello che si muove
le mappe in esterni permettono una buona libertà i movimento lungo perché difficile o perché è realmente lungo?
comunque spinge sempre ad esplorare ogni fottuto millimetro quadrato di ogni mappa talvolta non si capisce da dove arrivano i nemici
è un pezzo di storia videoludica perché non posso portarmi dietro ogni dannata arma che trovo e devo fare delle scelte?
storiella simpatica, per un fps
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