Neverwinter, o del ritorno (parte II)
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Neverwinter, o del ritorno (parte II)

Prima di passare all’aspetto meramente tecnico del gioco, vorrei ora aprire una parentesi che si ricollega ai tre titoli citati nella prima parte.
Io, in ambito MMO, beta o trial a parte, ho… avrei forse è più corretto… appeso il mouse al chiodo.
L’ultimo titolo che mi fece esclamare “WoW, che figata assoluta!” fu LOTRO. Tutti sappiamo come finì: prima Bemli, poi Folly, poi altri personaggi che presero forma e vita nella Terra di Mezzo. Fu, dopo quella di DAoC, la miglior esperienza videoludica che abbia mai vissuto in ambito MMORPG. Non conto quelle su Final Fantasy XI e World of Warcraft perché ebbero durata più breve, soprattutto quella ambientata nel mondo ideato da Square-Enix.

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Eden Eternal fu una parentesi più cazzara, più chiassosa, in un mondo più orientale: è un gioco lontano millenni luce sia da Neverwinter che LOTRO. Parentesi carina, ma molto, molto in basso nella mia classifica.
D&DO? Come scritto sopra fu un’esperienza così breve che non gli do nessuna rilevanza.
Nevewinter è un titolo che non mi ha fatto smascellare come il capolavoro Turbine ma che, si, mi sta prendendo e parecchio.
Ha molte potenzialità, ma anche diversi punti deboli che analizzeremo più avanti, soprattutto in ambito roleplaying.
Se vi piace farlo non potete non prescindere da un’esperienza su NW.
Per il giocatore casuale il gioco di Cryptic è decisamente ideale, non ho ancora trovato nulla che mi faccia sentire la necessità o di una gilda (RP a parte) o di un gruppo.
Si, è vero che alcuni skirmish fatti da solo sono frustranti (oltre che sempre la stessa solfa fotocopiata, come quello dei pirati ogni 10 livelli), ma non sono impossibili.
Soprattutto grazie ad un altro plus del gioco: il “companion“, ovvero un NPC di una classe a vostra scelta tra quelle disponibili (io ho deciso per una chierica che ho chiamato Bardina) che guadagnerà esperienza man mano che la prende il giocatore.

skill

paragon

stats

L’avanzamento del personaggio è, ovviamente, legato al mondo di D&D: alle skill (o powers, poteri) si affiancano le stats (ogni 10 livelli: forza, destrezza, agilità, intelligenza, saggezza e carisma) e i paragon. Questi ultimi sono l’estrema personalizzazione del proprio personaggio.
(sopra tre immagini da un chierico di livello 4)

La UI di Neverwinter appare, ad uno sguardo parecchio veloce, molto ma molto classica. La verità, come al solito, sta nel mezzo: è una via di mezzo tra FPS (i movimenti di base sono basati sul classico WASD, anche se ogni funzione è ampiamente customizzabile), Guid Wars (che non è un MMO) e un MMO di stampo classico.
Una peculiarità è che le skill non sono attivabili, se non dopo aver cambiato le impostazioni di default, tramite i classici tasti numerici (a parte le due legate agli action points e tre in cui si posso) bensì a tasti alfabetici. Da dove hanno preso questa stramba idea non l’ho ancora capito. Che il tutto sia ispirato al fatto che il publisher, Perfectworld, è cinese?
La skill bar è limitata solo ad alcune abilità ma è estremamente configurabile tramite drag&drop
skill bar
mentre il resto è classico, e la HUD (o UI) è totalmente modificabile da parte del giocatore: si va dalla solita minimap con tanto di orologio e, sotto, le quest
minimap
alla barra dei comandi posta in alto
command bar
al ritratto del personaggio
personaggio

Il gioco sarà completamente (missioni create con The Foundry a parte) tradotto in italiano. Ottima notizia per chi è un pelandrone o un ignorante, io me ne sciacquo gli attributi in Bisagno. Notizia sul sito del gioco qui.

La chat window è estremamente classica: dai comandi ai link nella finestra. Non ci si può sbagliare neppure volendolo!

chat

Ah. a proposito di (non solo)chat: la community del gioco, che in genere è uno dei componenti più importanti all’interno di un MMORPG, è molto ma molto valida.
Oltre a quelli che sfornano missioni su missioni tramite The Foundry, si trova aiuto sia chiedendolo in chat che nel forum del gioco.
Mentre trovo Pessimo Falconi l’atteggiamento del publisher Perfectworld e dei GM.
Non solo per la faccenda dello /stuck, ma anche e soprattutto della lag.
Sperando in un (dopo)domani migliore la si sopporta, ma non è il massimo.

La death penalty è classicamente D&D: non si perde esperienza, non si rovina l’armatura bensì si viene feriti, in modo leggero o pesante.
Ci sono dei medicamenti che guariscono dalle ferite. Forse un chierico può esser d’aiuto, ma non ci ho mai giocato assieme (no, il companion ha parecchi limiti, tra cui il numero di abilità usabili).

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Neverwinter è D&DO 2.0 o no? Bella domanda, molto interessante.
Per certi versi ne è il continuatore spirituale, per altri è un gioco che prende il titolo Turbine e lo ridicolizza.
Perché se il secondo, a quanto mi ricordo, è incentrato quasi completamente su missioni dentro dei dungeon, qui si ha di tutto: dalle classiche quest “consegna oggetto a” fino a missioni decisamente impegnative. Non mancano scazzottate nei bar ed altre amenità, ma c’è da dire che un conto è fare qualche livello (anche se su D&DO parlare di livelli è leggermente improprio, visto che usa il set di regole della 3.5 dove si, si sale di livello, ma alla velocità tipica della lumaca morta e della testuggine capovolta), e un altro aver superato la barriera dei 20 livelli.
Quanto c’è della vera anima di D&D? Tanto e poco: è un sapiente ed intelligente mix di componenti classicamente MMO che di regole tipiche di D&D. Probabilmente predomina il primo aspetto, mentre il secondo è come uno strato di zucchero a velo sapientemente dosato dai mastri pasticceri di Cryptic.
I quali, comunque, non sono esenti da errori od omissioni, a partire dalla tremenda lag che pervade il mondo di superficie e, in misura fortunatamente molto minore, dungen e mappe chiuse.

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p.s.: probabilmente mi sarò dimenticato di qualche aspetto del gioco, ma fare domande non è mai inopportuno: chiedete e vi sarà risposto.
Ecco, forse l’unico punto da non toccare è l’end game, per due banali motivi:
1) il mio personaggio è distante dal cap level (posto al 60… per ora?)
2) leggere “LFG T2” ti fa capire che, comunque, una volta arrivati al livello massimo o si rolla un altro personaggio o si disinstalla il gioco.
Perché ho, comunque, abbondantemente già dato e il farming di dungeon di alto livello mi fa venire l’orticaria ed è divertente come un crotalo che ti sale su per l’orifizio anale.

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E adesso la domanda da 1 triliardo di talleri: il gioco vale la candela?
In senso assoluto, The Forge a parte, Neverwinter odora di déjà vu lontano 75 chilometri luce.
Le meccaniche sono le stesse di ogni MMORPG di questa terra, il livello innovativo è, in linea generale, quasi nullo.
Ok, si salvano il crafting, che diventa un passatempo, e poco altro.
Non di certo il PvP, non i certo il qest farming classico.
La vera nota positiva di questo titolo e che, a differenza di molti (troppi) altri che lo sono diventati in seguito, nasce già free2play. Pertanto si ha la possibilità di giocare a un MMO sicuramente ben confezionato, con qualche problema da risolvere (lag e /stuck su tutti), che vi da la possibilità di essere dungeon master a un prezzo così basso che più basso non si può.
The Forge: se verrà sfruttata a dovere Neverwinter farà piangere copiose calde lacrime all’attuale campione dei MMO F2P: LOTRO
E, sicuramente, abbiamo già trovato il nuovo GOTY in ambito free2play e, finora, l’unico titolo del 2013 degno di essere giocato.

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