La grande delusione
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La grande delusione

Ho voluto provare la versione “Enhanced” di The Witcher 2 nella speranza che avessero aggiunto sale al penoso terzo capitolo.
Le speranze c’erano tutte, perché il lavoro fatto sul primo capitolo della saga di Geralt di Rivia era tra l’ottimo ed il perfetto.
E’ vero, al secondo mancava quel quid che era mancato al primo che me l’avrà fatto rigiocare molte e molte volte.
Un quid che non era imputabile certo alla narrazione, che non è affatto il tallone d’Achille dei ragazzi polacchi.
A mio avviso il gioco, di per se, era dannatamente buono.
Meno rigiocabile rispetto al primo (il fascino del numero uno è incredibile), ma con una narrazione decisamente migliore e più coesa.
Il difetto del secondo era da additare al terzo capitolo: corto, fottutamente troppo corto.
Facile, dannatamente troppo facile.
E’ come se dopo un pranzo da leccarsi non solo i baffi avesse fatto seguito un carrello dei dessert praticamente vuoto e con prodotti di qualità scadente.
Pessimo, giusto?
Ecco, i ragazzi polacchi dovevano concentrarsi su una cosa sola.
E, a parole l’hanno fatto.
Ma la realtà dei fatti è ben altro.
Si, hanno aggiunto una side quest decisamente ben fatta, ma nulla di più.
In pratica hanno allungato il misero, corto e veloce terzo capitolo di… 10 minuti ad esser oltremodo generosi?
Scusate, cari CDProject RED, ma mettere più quest in bacheca oltre alle solite tre no?
Fare in modo che chi ha seguito il sentiero di Iorveth senza ammazzare troll nei due precedenti capitoli potesse accedere comunque alla quest sul troll combattente che si riceve seguendo il sentiero di Roche no? Perché poter avere la ricetta dell’armatura di YS ma non poterla realizzare perché manca la fottuta pelle di troll non è affatto bello.
No, non ci siamo: avreste dovuto sforzarvi molto ma molto di più.
E’ vero che la differenza, in termini economici, tra la versione normale e quella Enhanced è di zerovirgolazero euro (patch scaricabile gratuitamente per chi ha la versione PC), però rimane sempre l’amaro in bocca di capolavoro mancato per poco impegno.
Peccato… speriamo in Cyberpunk 2077.
E, soprattutto, nella terza e ultima puntata videoludica della serie di Geralt di Rivia.
Per fortuna ci sono gli splendidi libri di Andrzej Sapkowski.

Per non smentirsi, anche la EE mantiene le promesse per gli sporcaccioni:

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