Tra un rinvio e l’altro
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Tra un rinvio e l’altro

Il nostro primo ministro Enrico o’nipote Letta pensa che fare (decreto del) sia sinonimo di rinviare o far si che ci pensino gli amici degli amici (Lega Coop, i Saggi idioti nominati da Morfeo e da o’nipote per inculare la Costituzione, eccetera).
Perché preoccuparsi della legge elettorale? Il porcellum al condannato in via definitiva Silvio Berlusoni schifo non fa, ai suoi amici e sodali (o della finta opposizione) di Lega e Fratelli d’Italia pure (altrimenti col cazzo che entrerebbero in Parlamento, e scusate il francesismo con la P maiuscola) idem: perché non aspettare la sentenza della Corte Costituzionale? E, perché, nel frattempo, non cambiare (inculata numero 1) la Costituzione per far si che il porcellum sia Costituzionalmente valido?
L’IMU e l’IVA: rinvio dopo rinvio dopo rinvio mi pare tanto “Bomba o non bomba noi lo sposteremo ancora, malgrado voi” Fino a quando continueremo a rinviare senza prendere una decisione definitiva? Aspettiamo che a Brunettolo venga un embolo? Io ci sto, ma se è una cosa veloce. Lo pagherò? Non lo pagherò? E di quanto sarà, in caso affermativo, l’esborso sull’IMU che mi toccherà versare alle esose casse parastatali? Mi sembrate quell’emerito idiota sesquipedale del presidente ASCOM locale: la TARES invece che pagarla a luglio, settembre e novembre i commercianti la pagheranno – forse ridotta ma più probabilmente no – a settembre, ottobre e novembre. Dalle mie parti si chiama masturbazione mongola, dalle tue o’nipote?
Altro rinvio è quello sugli F35. Ormai è ovvio che, con un ministro totalmente a digiuno di questioni militari e strategiche come Mauro, facilmente prendibile per il culo dai corrotti vertici militari, li compreremo. Non servono a nulla, sono delle baracche costosissime, esiste il progetto nEUROn, ma noi faremo come i nobili decaduti: vivremo al di sopra delle nostre possibilità. E chi se n frega se i giovani non trovano un lavoro? Si richiama la Fornero e legalizziamo la schiavitù: dov’è il problema?
Omofobia? Che se ne parli, ma senza disturbare il manovratore. Ivan Scalfarotto ha svenduto i suoi diritti di omosessuale (respect) a favore della stabilità di governo. In effetti se inciuci con (ex?) fascisti, (ex?) piduisti, condannati in via definitiva, minus habens o gente che pensa che dare del finocchio o del frocio sia elegante e chic non è che ci si possa aspettare granché. Ma, Ivan, svendere la dignità a favore della governabilità equivale vendere l’anima al diavolo.

A settembre è stata pure rinviata ogni decisione sul finanziamento pubblico ai partiti: è giusto che Silvio si faccia le esternazioni estive contro la magistratura senza nessuno che gli ricordi “e il finanziamento pubblico che, in campagna elettorale, hai promesso di non volere? Se ogni promessa è debito mi devi svariate decine di milioni di euro”. Ma, no, povero Silvio: che protesti in pace e che si fotta la magistratura. Magari cambiando qualche articolo della costituzione in materia (inculata numero 2).
Per tacere sul conflitto d’interessi: che volete che sia se Silvio controlla uno dei maggiori gruppi mediatici del paese, se il nostro amico Carlo De Benedetti controlla l’altro, che noi del PD si sia pappa e ciccia non solo con Lega Coop ma anche con un botto di ex municipalizzate, IREN in testa? Possiamo farci gli affari nostri senza che il cittadino scassi le palle si o no?
E, poi, perché cercare in ogni modo di recuperare i famosi 98 (novantotto) miliardi della famosa sanzione comminata dalla Corte dei Conti per evasione fiscale ai concessionari di slot machines? Dopotutto con quei soldi si potrebbe diminuire l’assurdo carico fiscale che grava oggi sulle famiglie italiane, levare l’IMU sulla prima casa (non di lusso, unica mia concessione), abbassare (non alzare! abbassare) l’IVA al 18 o 19% (e se, parallelamente, diminuiscono i prezzi degli stessi punti percentuali vedi come riparte l’economia).
Scemo io: dopotutto noi siamo cittadini comuni che non contano nulla, non siamo San Silvio da Arcore (o’condannato), o Angelino Alfano (o’miracolato), o Enrico Letta (o’nipote), o Dario Franceschini (o’barbone), o Gaetano Quagliariello (o’staminchia), o Renato Brunetta (o’ttavo nanolo). Loro contano, noi lo prendiamo anche la dove il sole batte, eccome se batte: sul marciapiede.

fab four
Ecco i Fantastici Quattro al lavoro per il pene del paese (non ci sono typo in quanto scritto)

Per tacere delle tante iniziative che si potrebbero fare, come il decentramento dei luoghi per depositare le leggi di iniziativa popolare, per favorire l’economia, per fermare per sempre l’inutile Tratta ad Alta Capacità Torino-Lyone (serve da nord a sud, non da est ad ovest… si, ma in Austria la LegaCoop non ce la fanno entrare, scemo io…) e tanto altro ancora.
Tipo abbassare la pressione fiscale. Tipo.

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