Walking on Sunshine
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Walking on Sunshine

Gli “ex” sono come i fuochi di artificio: o ti scoppiano in faccia o non sono piu’ buoni….

locandina ita
Walking on Sunshine è una commedia musicale britannica, il cui unico punto di forza è, oltre alla presenza di un Giulio Berruti in stato di grazia (oltre a quella della starlett di X-Factor UK Leona Lewis), la colonna sonora: tutta basata su canzoni, più o meno famose, degli anni 80.
Si inizia con Holiday di Madonna e si termina con Wake Me Up Before You Go-Go degli Wham!, passando, tra le altre, da Walking on Sunshine di Katrina and the Waves, versione 1985 (ne esiste una versione successiva, del 1996), The Power of Love di Huey Lewis and the News, The Wild Boys dei Duran Duran, e Faith di George Michael.
Basta una carrellata di vecchie canzoni, il sole della splendida Puglia, e una serie di attrici ed attori poco noti al grande pubblico a dar luce al nuovo Mamma Mia?
Purtroppo no.
I motivi sono tanti: si va dall’assenza di una storia credibile (dopotutto cosa pretendiamo da Joshua St Johnston, abituato com’è a lavorare per la televisione?); si passa per una Leona Lewis che è un po’ come i cavoli a merenda, visto che la sua voce mal si combina con il resto del cast; e si arriva a una regia e a una fotografia incredibilmente scolastiche e basilari.
Per tacere delle coreografie: moderne, ma più adatte a un filmetto di quarta serie (ma, forse, Walking on Sunshine è un filmetto di quarta serie), a un X-Factor che a un musical (anche se, per me, è un semplice film musicale e non un musical).
Posso capire, al limite, la fotografia, tutta impegnata a promuovere le bellezze della Puglia (il film è stato girato tra Gallipoli e Nardò), ma la regia è proprio terra terra. Ma, dopotutto, Max Giwa e Dania Pasquini sono la coppia che ha filmato la serie StreetDance (StreetDance 3D e StreetDance 2) e, pertanto, più di tanto non possiamo aspettarci.
Al grido di “arridatemi Hair” (chi si ricorda lo splendido finale? Da sturbo, da manuale del cinema!!!) un’ultima avvertenza: siamo a livello dei peggio romanzetti rosa.
Bella la presenza della gloriosa FIAT 125 come taxi.

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