Un passo indietro
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Un passo indietro

Se quel cerebroleso di Grillo è “stanchino” io sono veramente stanco.
Stanco di connazionali che hanno votato per vent’anni per Berlusconi “perché mi abbassa le tasse e mi leva l’ICI e mi fa un bel condono tombale e mi fa rientrare i capitali dall’estero pagando pochissimo” (idiota, io prima pagavo 70 euro circa all’anno di tasse sulla casa che finivano nelle casse del mio Comune che, in cambio, dava dei servizi che ora, di fronte a un aumento vertiginoso della tassazione sulla casa, sono spariti. Geni da prendere a sonori ceffoni!!!! Per tacere delle tasse dirette si diminuite ma, parallelamente, aumentavano quelle indirette: dalle accise sulla benzina al riscaldamento, dalle sigarette ai liquori. Tutto, eccetto le frequenze radiotelevisive e il gioco “legale”, visto che erano e sono “cosa loro. Inoltre peggiora la qualità di servizi primari, come salute, istruzione e ricerca scientifica, diminuendo gli investimenti o le risorse. Unici al mondo a farlo)”, e tra loro ci sono pure quelli “io non ho votato Berlusconi, ho votato AN” (beota, AN è Berlusconi, anche se indirettamente. Come quelli che, alle scorse elezioni “io non ho votato Bersani, ho votato SEL”: ma quando distribuivano il cervello voi eravate al bar?), quelli stessi italiani che, probabilmente, alle prossime elezioni faranno una delle seguenti cose:
1) voto Renzi perché gli ottanta euro, cazzo, figa, tette.

2) voto Berlusconi così mi abbassa le tasse, ue, ue (rewind, a quando il fast forward?)

3) voto Grillo perché me la detto Di Battista e l’ho letto su Tze Tze

4) voto Salvini perché ci rubano il lavoro, li manteniamo noi, l’Ebola, le cavallette, il terzomondismo, Veltroni, il terrorismo arabo, le moschee a casa nostra, i cinesi, i russi e gli americani

5) i peggiori di tutti, quelli che non votano e, poi, ancora peggio, hanno ancora il coraggio di lamentarsi perché altri hanno scelto per loro.
Una domanda, cari italiani medi: se vostra moglie vi tradisce, voi che fate: divorzio, pan per focaccia o vi tagliate l’uccello?
Scommetto che optate per la terza soluzione, giusto?
Perché è quello che state fate quando vi recate a votare.

(dite che sono troppo estremista? troppo stronzo? Ecco alcuni commenti al video:
perchè c e ancora gente che crede che andare a votare serve a qualcosa? – imparare l’italiano no? Si, serve, si chiama democrazia. Rappresentativa, purtroppo, e non è il miglior modo di governo, peccato che tutti gli altri siano peggiori
Sono due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a colazione (e indovina un po’? tu non sei il lupo).
Lo sai che cos’è la Libertà? E’ un agnello ben armato che contesta i risultati del voto.
L’istituzione del Voto non è contestabile in senso assoluto: è il cardine stesso di una società veramente libertaria. Ma nel tipo di società statale e gerarchizzata nella quale siamo costretti a vivere, il “voto” non è altro che un periodico sondaggio d’opinione dei sudditi.
– E i rettiliani? E le scie chimiche? Son problemi.
Se credi davvero che un branco di mafiosi di stato (che stanno a centinaia di Km, che rubano in un giorno quel che noi guadagniamo in un anno, che non riescono minimamente a comprendere la realtà e i problemi della popolazione – per il semplice motivo che non appartengono a quel tipo di realtà) vogliano risolvere i tuoi problemi e amministrare la tua vita per il meglio, beh allora continua pure a legittimare il loro sistema-stato dando loro i tuoi soldi e il tuo voto.
Per quel che mi riguarda, la “cultura” della delega non mi appartiene.
Se ho un problema, cerco di risolverlo con le mie risorse. Se vedo un problema che interessa anche altre persone del contesto nel quale vivo, cerco di associarmi con quelle persone per trovare con loro una soluzione comune.
E a volte nemmeno questo basta. E lo sai perché? Perché lo stato si mette in mezzo, non potendo per sua natura tollerare comportamenti di auto-gestione.
– E non votandoli credi che cambi qualcosa? Anzi, sei doppiamente loro complice.
Aò rigà, a me questi che ancora credono nella democrazia rappresentativa nell’era della globalizzazione, che si ostinano a non vedere la morte dello stato-nazione e l’affermarsi di una sostanziale plutocrazia e poi ci fanno pure satira sopra me fanno morì da ‘e risate, mortacci vostra aò, troppo forti! Annate a votà me raccomanno, perché voi valete! – Tu, invece, non votando sei loro complice perché, comunque, te ne lavi pilatescamente, le mani.
Ci sono anche commenti intelligenti:
L’errore vien giù e si moltiplica via via come mille cascate dal primo assunto del tutto falso: che noi si sia tutti un gregge innanzi ad un unico lupo. La faccenda è estremamente più complessa e ce lo ricorda proprio la storia: dal Senatus Popolusque Romanus all’Impero in cui un monarca contiene e modera l’oligarchia e protegge il popolo, che, fatto ancora di soldati, lo elegge acclamandolo. E non è un gregge quel branco di nobili che costringe Giovanni Senza Terra a concedere la Magna Charta. E Giovanna d’Arco non è già un preannuncio che il re deve tener conto del “suo buon popolo”? C’è una miriade di conflitti e una continua e grandiosa dialettica pratica alla base di ogni stato che non vede chi è abituato alla semplicità del villaggio e non desidera che tornare alla sua rassicurante dimensione. Bello allora leggersi “La via del rifugio” di Guido Gozzano e non parlare di Storia ma cercare di evaderne nelle languide dolcezze della poesia crepuscolare. – Esatto, il semplice atto di mettere una X su una fottuta scheda non basta se non si è cittadini informati, che hanno sogni, desideri, voglie. Perché il cittadino medio si comporterà da pecora e mai da leone).
Ora come ora mi sento come durante il primo (ma anche durante il secondo, e pure con Prodi) governo Berlusconi: perennemente incazzato, intrattabile, intollerante e talebano.
E questo; sia da un punto di vista della mia salute (che, ca va sans dire, è la cosa più importante, e tutto il resto passa in fottutissimo secondo piano), che da quello politico; è sbagliato sia concettualmente che nella vita comune.
Mi si è gonfiato il fegato come a quei tempi (che non rimpiango), sono intrattabile, ho la luna (per non dir di peggio) di traverso.
Dal primo gennaio 2015 molto probabilmente (mi conosco: dico di fare una cosa e poi faccio altro) vi mando tutti benevolmente e bonariamente affanculo.
Vi volete suicidare?
Fatelo pure, ma poi non rompetemi i coglioni.
E passerò dalla politica contro (Renzi, Berlusconi, Salvini, Grillo, fascisti e xenofobi assortiti, eccetera) alla politica propositiva.
Oddio, non che non l’abbia mai fatta, ma è sempre stata in secondo piano.
E se vi volete suicidare, cari conterranei, votando, per esempio, la Paita: fate pure, ma il primo che alla prima alluvione si lamenta si becca una serie di ceffoni e manrovesci da antologia.
Anzi, non vi meritate nulla di più che un sorrisetto di sufficienza.
Sono stronzo?
Assolutamente si, neppure io sono perfetto. Anzi.

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