O, meglio, dell’ultima proposta inutile depositata da un gruppuscolo di deputati, palesemente in crisi d’astinenza da cazzate incredibili e desiderosi di concorrere per i Darwin Awards, sull’abolizione del titolo di onorevole.
Il titolo, secondo i proponenti grullini, andrebbe sostituito con quello di “cittadino portavoce”, copiando una vecchia idea della Lega prima maniera (quella di Roma Ladrona, prima di farsi ammaliare dai fasti della città eterna), ma non solo, che voleva che tutti i rappresentanti eletti venissero chiamati cittadini.
Per tacere di due presidenti della Camera, Irene Pivetti e Fausto Bertinotti, che rinunciarono di loro spontanea volontà al titolo (è tra le prerogative della carica), ma non agli altri ben più consistenti diritti che il titolo comporta.
Il titolo è in vigore dal 1848, e onestamente mi pare che il Parlamento Italiano si debba occupare di problemi più cogenti che non di queste troiate galattiche.
La gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi
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