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Finalmente ho finito Amnesia

Chi può essere considerato totalmente buono? E chi malvagio?
Si gioca sulla differenza tra concetti diametralmente opposti; il buono, il giusto da una parte che si contrappone al diabolico, al cattivo, al malvagio. Ma è un confine labile, difficile identificare un vero buono ed un vero cattivo in Amnesia: The Dark Descent, che è semplicemente un’avventura grafica in soggettiva a tema horror. Si, perché qui ce la si fa sotto di brutto.
Come scrivono su Gamekiq:

Oh God. I’ve seen horrible things. Horrible, terrible, disgusting things. They make me cringe, they make me feel gross, they make me depressed.

Tu impersoni Daniel, persona di cui, durante il gioco, scoprirai molti particolari. Sei ospite di Alexander, barone prussiano di Brennenburg, ed anche di lui scoprirai maggiori dettagli nel corso del gioco.


Come sei finito a Brennenburg? E perché prima eri in Algeria? E cosa sono le Sfere? E cosa succede esattamente in quel castello?
Nel tuo girovagare troverai le risposte alle tue domande. Alcune sul tuo diario, altre dentro di te, altre ancora tramite flashback o dalla viva voce dello stesso Alexander; oppure da Agrippa.
Quello di Daniel è un peregrinare verso la salvezza, quasi in senso biblico, in bilico tra la forza della ragione e il cedimento all’orrore, tra sanità mentale e pazzia: una vera discesa verso gli inferi.


E cos’è quell’essere che ti segue? E l’Ombra? Perché sento la voce di Alexander, anche se non è vicino a me? Perché io? Perché a me?
Non esiste horror game senza la sua sana dose di nemici. Qui ne abbiamo solo una tipologia: i “raccoglitori” (letteralmente gatherers): servi di Alexander divenuti vittime dell’Ombra o, forse, disertori maledetti della Guerra dei Trent’anni (ci sono due note, nel gioco, che danno due versioni divergenti sui raccoglitori. E che siano ambedue le cose? Sia servi di Alexander che disertori? O, forse i servi e i disertori sono la stessa cosa?).
Daniel è disarmato e durante tutto il gioco non potrà mai affrontarli a viso aperto. Avrà diverse opzioni per evitarli, ma è tutto quello che potrà fare. Poco? Forse si, forse no. Si, se per voi l’horror game è Resident Evil 5. No, se si considera che Amnesia punta più a farvi saltare le sinapsi coinvolgendovi nella più spaventosa storia horror mai scritta per un videogioco.

Da un punto di vista meramente tecnico non ci si deve dimenticare che Frictional Games è uno studio indipendente. Ma la solida e spaventosa storia di Amnesia si avvale anche di un buon comparto tecnico. Non siamo su BattleField 3, e ci mancherebbe altro, ma il motore grafico, anche se decisamente pesante, è discretamente scalabile tramite un buon numero di opzioni. Non male anche il comparto audio. Da rilevare che è possibile creare livelli e storie personalizzate del gioco tramite un apposito editor.


Tu, Daniel, chi sei, cosa sei? Ed io, che ho fatto i tutto per proteggere la tua vita sono forse da ritenere malvagio? Tu incolpi me per le tue azioni, ma sei tu ad averle compiute.
Probabilmente John Walker su Rock, Paper, Shotgun esagera a definirlo

I think it is safe to say that Amnesia is the most successfully frightening game to have been made

ma, sicuramente, ci troviamo davanti a un gioco che, dannazione, prende le tue budella e le attorciglia, prende il tuo cervello e lo devasta, il tutto con gran classe.
Ma, dopotutto, è meglio saper fare una cosa e farla dannatamente bene che farne tante e discretamente. E, in campo horror, Frictional Games è il Re; il dannato, fottuto Re.

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