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Licenziati, privatizzati e a riposo il più tardi possibile.

La famosa, in senso spregiativo, lettera d’intenti del nost… vostro  Premier, il “diversamente alto” di Arcore, ai vertici comunitari (che se si facessero qualche tonnellata di cazzi loro non sarebbe male) è una catastrofe per molti ed una benedizione per pochi.
Chi sono costoro? Semplice, i baby pensionati.
Facciamo qualche nome di persona che è andata in pensione in anticipo? Ma si, dai, sputtaniamoli:
1) Antonio di Pietro, ovvero il leader dell’Italia dei Valori, il paladino di deboli ed oppressi. Eppre è andato in pensione alla veneranda età di 44 (quarantaquattro) anni. Come ex magistrato percepisce una pensione di 2644 euro. E poi prenderà pure l’indennità parlamentare. Paladino si, ma mica vuol morire povero il nostr… vostro Di Pietro.
2) Rainer Masera, che alla veneranda età di 44 anni lasciò la Banca d’Italia per andare all’IMI, si becca da ex banchiere 18.000 (diciottomila) euro al mese. Stesso trattamento del suo molto ex collega Pier Domenio Gallo.
3) Mario Draghi, il fustigatore dei conti italani e, prossimamente, europei? Si porta a casa, mensilmente, un lussuoso assegno di 14.843 (quattordicimilaottocentoquarantatre) euro al mese
L’elenco dei pensionati d’oro e dei baby pensionati, soprattutto di quelli famosi, è incredibilmente lungo.
Ma io sono sostanzialmente stronzo e vorrei soffermarmi su una baby pensionata in particolare: Manuela Marrone.
Perché? Semplice, è la moglie del “senatur” Umberto Bossi, l’imperatrice di quella terra inesistente chiamata Padania, la capessa della cricca. In parole povere la colpevole del fatto per cui si privatizzeranno i servizi ma le pensioni baby non si toccano. Neppure quelle dei radicali che stavano in parlamento un solo giorno. E poi Marco Pannella si stupisce se gli Indignati lo fischiano: ha fatto alcune cose buone (divorzio ed aborto in primis) ma anche una miriade di incredibili stronzate.
Costei non solo percepisce un assegnino dall’anzzianissima età di 39 (trentanove!) anni, ma per di più insegna  alla Bosina, o “Libera Scuola dei Popoli Padani” (scusatemi, ma dopo averlo scritto mi è venuto un attacco di diarrea). Orbene, codesto plesso scolastico (scolastico? ROTFL!) beneficia, da Roma Ladrona, di un munifico contributo annuo.
Proprio vero: povera famiglia, quella dei Bossi. Poer stelin.

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