Il dito di AESVI

AESVI (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) afferma che nel 2008; di fronte a un aumento delle vendite del software per console, siano esse "next-gen" (X-Box 360, PS3) che rivolte all'utenza "casuale" (Wii, NDS); le vendite di videogiochi per PC sono in drastico calo.
Pur con, in alcuni casi, l'ovvio passaggio di determinate fasce d'utenza dal computer alle console, il calo di vendite viene imputato principalmente alla pirateria, cioe' al download illegale di videogiochi dalle reti P2P (Kademilia, Torrent e simili).
Non solo in Italia (nazione che detiene il triste record, stando alla succitata associazione, di videogiochi scaricati), ma il tutto il globo le vendite dei giochi per PC sono in calo e il numero dei download in aumento.
Forse e vero, forse no (dopotutto AESVI e' parte interessata), ma e' interessante notare alcune cose:
1) il prezzo di un videogioco e' decisamente alto. Ma questo, ovviamente, non puo' e non deve giustificare l'uso di "mezzi alternativi" per reperirlo. Ci sono videogiochi a basso prezzo ed ottimo contenuto (FX Interactive insegna), ci sono le linee budget e, infine, i giochi allegati alle riviste.
2) le protezioni, croce e delizia del mondo videoludico. Delizia di chi le crea (Securom, per esempio) e per i manager beoti che credono che siano sufficenti per proteggere il software quando, nella realta', basta poco per aggirarle.
Croce dei videogiocatori onesti che si vedono limitato il numero di installazioni e/o l'obbligo di una connessione Internet, che non tutti hanno visto che la ADSL non copre il 100% della penisola.
Stranamente i videogiochi piu' scaricati sono proprio quelli con le maggiori restrizioni, e Spore, capoclassifica, ne e' un classico esempio (tre installazioni ed obbligo di connessione). Ma, dopotutto, EA sta facendo di tutto per non vendere i suoi titoli proteggendoli in maniera vieppiu' assurda. I meno scaricati? Quelli con nulla o blanda protezione.
Oblivion, Morrowind, The Witcher, NeverWinter Nights 2 hanno venduto tantissimo, molto piu' di titoli teoricamente blockbuster. Il motivo? Protezioni a misura d'utente.
Se sviluppatori, produttori e distributori non entrano in un'ottica al cui centro non sta (solo) il mero guadagno ma l'attenzione al cliente allora riprenderanno a vendere.
3) la validita' dei giochi.
Un tempo, non molte ere glaciali fa, i videogiochi erano belli, appaganti, lunghi e difficili.
Ora, in un'ottica "un cliente, un pollo", sono si belli (graficamente e basta, perche' al 90% la storia manca o e' insulsa) ma brevi, monotoni, ripetitivi e idiotamente facili.
Un passettino indietro no? Si, grazie, fino al burrone in cui vi state spingendo, cari produttori.

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