Referendum. Vado a votare e dico sì all'acqua pubblica, dico sì per bloccare il nucleare di Scajola e Romani, dico sì…
Posted by Matteo Renzi on Venerdì 3 giugno 2011
Matteo Renzi, il piccolo Berlusconi di centrosinistra, non si smentisce mai: dice una cosa e ne fa l’esatto opposto.
Vi ricordate?
Non diventerò premier con una congiura di palazzo, ma solo tramite elezioni.
Le stiamo ancora aspettando, a meno che i piddini (o PiDuini) non ritengano le loro primarie delle elezioni nazionali.
Ça va sans dire che la colpa è mia, che ritengo legalità e democrazia dei diritti imprescindibili.
E poi, geniale, il famoso #enricostaisereno
Tanto sereno che, poco dopo, venne silurato con una manovra di palazzo degna non tanto, non solo della Prima Repubblica, ma quanto di certe corti reali dove i coltelli avevano la meglio sulla ragione.
Parafrasando Amleto: c’è del marcio in Italia.
E quel marcio è Matteo Renzi.
Ma qui è d’altro che voglio discettare, e mi piacerebbe che l’ex sindaco di Firenze, quello che non reputo il mio premier, mi desse una risposta:
Matteo, che ne è dell’acqua pubblica?
E, poi, perché impugnare presso la Consulta la Legge Regionale Ligure n° 1 del 24 febbraio 2014, che concede (solo, purtroppo) ai comuni con un numero di abitanti inferiore ai 3000, di tornare a gestire l’acquedotto?
I casi sono due, leggendo l’articolo del Decimonono ed elucubrandoci sopra:
1) o la reputi, come me, incostituzionale perché non è giusto che il privilegio sia limitato ai piccoli comuni
2) oppure sei favorevole a un gestore unico che ci lucri, nonostante il referendum e la successiva sentenza della Corte Costituzionale?
Perché, vedi, non è che ci siano alternative:
1) o l’acqua torna ad essere gestita dai singoli comuni, o da consorzi intercomunali (ci sono felici esempi in Emilia)
2) oppure si lasciano le cose così come sono, con l’acqua gestita dai privati che, lapalissianamente, ci vogliono guadagnare
Io sono a favore del punto 1, tu?