Il brutto di Internet
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Il brutto di Internet

Il due di questo mese è entrata in vigore la cosiddetta “cookie law”, una (n)euroregolamentazione, recepita as usual anche un po’ alla cazzo dall’autorità garante della Privacy (il cui presidente, ed è giusto ricordarlo, è un… avvocato?… informatico?… programmatore?… giurista?… tecnico?… no, è un dannato, fottuto dermatologo!!!).
Per questo, da qualche giorno, vedete apparire in alto un banner, che spiega la rava e la fava della legge, ed un’informativa più estesa.
E per lo stesso motivo ho disabilitato svariati plug-in, levato molti widget, eccetera, eccetera, eccetera.
Che è la cosiddetta cookie law?
Diciamo che vorrebbe essere una regolamentazione a favore degli utenti e della loro privacy.
Ovviamente se state usando una vecchia versione di Internet Explorer (6 e, in parte, 7), o Google Chrome a voi della privay (e, nel caso di IE) della sicurezza importa meno di zero.
Ecco il banner che avrei voluto mettere realmente (in inglese):
cookie law.
Buona navigazione… rallentata da milioni di banner sulla cookie law in tutti i paesi europei, informative, consensi, cazzi&mazzi, video che prima di vederli dovete dare il consenso, eccetera.
Si dovrebbe andare verso il XXII secolo, ma con queste leggi l’Europa tra breve vivrà un nuovo Medioevo.
ps.: dopotutto io voglio la luna:

Io vorrei una legge chiara, facile, d’immediata applicazione.
Senza dover essere un giurista, un tecnico, un programmatore ma, semplicemente, un cittadino qualsiasi che va, legge che deve fare a seconda del CSM o del linguaggio in uso, e scarica eventua
li plug-in messi a disposizione.
Per mettermi in regola devo impiegarci 5minuti5, a zero sbatta©®™.
Non che, tipo che se devo anonimizzare gli IP per usare Google Ananytics non devo scrivere una riga di codice sa Dio dove (se uso un CSM è perché, a parte qualche vaga nozione di CSS, sono un ignorante totale).
Sono concetti difficili da capire?
Ok, uno è un dermatologo, ergo potrebbe essere un ignorante. Però, perché non si è messo nei panno dell’utente casalingo, invece che in quelli delle aziende?
E’ più facile immaginare di essere la mitica casalinga di Voghera con un bliog di ricette su Giallo Zafferano con un ads di Amazon (che emette cookie di proliferazione) o esser nei panni di Larry Page?
Ok, magari un dermatologo vorrebbe essere Larry Page, ma sua moglie è la Casalinga di Voghera.

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