Il nulla che avanza
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Il nulla che avanza

Alle regionali liguri ha vinto, con il 17,22% dei voti degli aventi diritto e il 34,44 di quelli che si sono materialmente recati alle urne, il vuoto cosmico, il nulla più assoluto, l’assenza totale di qualsivoglia programma.
In pratica ha vinto, sull’onda mediatica (spero molto corta) di felpina Salvini, Giovanni “Novi Ligure” Toti.
toti
Ma non è solo una sua vittoria, ma è pure una serie di sconfitte di altri partiti e persone, che analizzeremo con calma.
Primo punto: se Toti ha vinto non è colpa di Pastorino.
È la democrazia, baby, lo so che in val d’Arno o in quel di Sant’Ilario non è molto amata ed apprezzata, ma ci dovete convivere.
Secondo punto: si impari dalla sconfitta per poter vincere un domani.
Da una parte il PD che candida una impresentabile come la sora Lella Paita; dall’altro la splendida, ma perdente, “solitudine degli onesti” del M5S.
Che, as usual, non ha ancora capito nulla di come si fa politica, quantomeno nella persona di Beppe Grillo:

Regionali 2015 Commento Beppe Grillo from Bemli Redplate on Vimeo.
Quelli che “è andata benissimo” del campo grillino dovrebbero leggere la lucida e puntuale analisi di Fabio Vistori sul post-voto (in parallelo a quella di Nuova Informazione Indipendente), ma anche quella sul come andrebbe scelto un candidato/a, e squadra, in grado di attrarre il maggior numero di consensi
Per tacere di quelli che sbertucciavano il nuovo “governatore” perché ai comizi del centrodestra c’era, quando andava bene, una cinquantina di persone: piazze vuote ma urne piene è meglio di piazze piene ed urne vuote.
Altro pregio di Toti, magari imbeccato dal vero ligure Rixi (che non avrebbe mai sparato una boutade come quella di Novi Ligure), è stato quello di saper andare tra la gente, nei caruggi, nelle strade e nelle piazze a chiedere voti.
Se si vuol vincere, spiace dirlo, ci si deve “prostituire”, andare porta a porta a chiedere l’elemosina di un voto uno.
Così si vince, ma se si parla sempre e solo ai propri, tipico vizio di certa sinistra radica-fighetta, che anche certa parte del M5S ha ereditato, vai poco lontano.
Io non so cosa ha realmente fatto o no Alice salvatore, di certo la vedevo più fotografata ai gazebo grillini che in giro per case, vicoli e palazzi (si, la citazione di Margherita di Cocciante è voluta).
Alice ha alcuni difetti, anche se nel corso della campagna ha saputo limarli.
In primis: più umiltà, meno insulti ai giornalisti (vedasi alla voce Marco Preve) e agli avversari politici (quello a Totii liguri non la riconoscono come loro possibile potenziale candidato presidente” è da incorniciare, per il pressapochismo politico che rappresenta e, soprattutto, perché detta al futuro vincitore delle Regionali).
Altro difetto, che si trova sia nel centrosinistra e sinistra che nel Movimento, è l’ultras politico.
Signore e signori: basta con i fan, con gli “emiliofido” scodinzolante di turno!!!
Servono idee, progetti e contenuti.
Oltre che a saper confezionare bene un prodotto di marketing su misura per i tanti anziani residenti in Liguria.
Terzo: certi gauche caviar sono così autolesionisti da votare Toti solo per vedere sulla gente l’effetto che fa.
Quarto: why not? O, meglio, come trasformare una sconfitta in una vittoria parziale (senza la Lega il Toti torna a casa… quella vera, quella di Arcore, a fare il fidobau personale di Silvio B).
Sveglia: se si vuol far politica ci si deve sporcare le mani.
Quinto, e a mio avviso più importante: analizzando i dati SWG, si scopre che l’astensionismo ha penalizzato tutti in maniera più o meno trasversale trasversale. Chi vuole vincere deve recuperare due bacini di voti (vedasi al punto due il come): gli indecisi e gli astenuti (le schede bianche e quelle nulle sono, ormai, una goccia d’acqua in un oceano). Senza di loro, senza cercare di portare dalla propria parte gli elettori trasversali (quelli che oggi votano PD, domani M5S e dopodomani Lega. Il tutto tacendo del voto disgiunto, di cui ho visto accoppiate merdavigliose al seggio dov’ero rappresentante di lista) non si recuperano i voti necessari alla vittoria.
Sesto: comunicazione e candidati.
La comunicazione è stata, per buona parte della campagna, il tallone d’Achille di Alice Salvatore e Raffaella Paita.
Mentre Toti appare come il buon padre di famiglia rassicurante, e Pastorino come il simpaticone del bar del paese, le due donne erano in affanno.
Cafona e presuntuosa la candidata PD, presuntuosa e maleducata quella del M5S.
Ma, mentre la prima ha continuato sulla stessa linea d’onda, rimanendone scornata; Alice ha avuto l’umiltà di imparare dai suoi stessi errori.
Tanto da esser stata quasi perfetta a SkyTG24.
Peccato che non riesca a levare di dosso a chi la ascolta la sensazione di non riuscire ad andare oltre, nei ragionamenti, ai quattro concetti mandati a memoria del programma
Sui candidati è presto detto: la scelta della Paita, divisiva all’interno non solo del PD ma di tutto l’arcipelago di centrosinistra, è stata estremamente infelice.
Interessante link postato su Facebook, con analisi meramente numerica dell’andamento delle regionali, dal sempre ottimo e lucido Stefano Camisasso:
stefano
Il mio commento:

Alcune annotazioni en passant:
1) Neppure a Bogliasco hanno votato massicciamente Pastorino. E questo qualcosa significa, no?
2) Qui a Santa, ma non ho i dati totali (da ex ho votato, fatto lo scrutatore, e direi che ho fatto anche più di quello che compete a un cittadino responsabile :D) Alice mi pareva fosse andata meglio di quanto dice il grafico. Ma, ripeto, non ho i dati totali (mi ricordo quelli della mia sezione, ma è una su 11 Emoticon smile )
3) Paita era il peggior candidato che il PD potesse presentare (Burlando a parte), e si nota (pure in parti dello spezzino, ovvero a casa sua, non se la sono filata)
4) Toti non ha vinto per meriti propri ma di riflesso. Incredibile il successo della lega (sia in percentuale che in termini assoluto di voti), che ha fatto da traino alla coalizione di cdx, dovuto a fattori (immigrazione clandestina e rom) esterni all’agone politico.
Spiace che Alice non abbia mai fatto notare che ***le regioni non hanno poteri in materia***, ma forse o non lo sapeva, e neppure chi avrebbe dovuto sapere (gruppo di lavoro) ne era informato.
E, soprattutto, che farebbe per fermare i clandestini? La flotta del Doge davanti a Portofino?
Su altre tematiche, come sanità, rumenta, scuola, eccetera, è la solita solfa di slogan e luoghi comuni (gli ospedali aperti 24/7 ci costerebbero una fortuna, e visto il dissesto finanziario della sanità ligure non ce li si può permettere. I termovalorizzatori nel 2020 vanno chiusi, e la differenziata portata a cifre cui siamo decisamente molto ma molto distanti. Non lo dico io, lo dice l’Europa, per l’esattezza la EEA).
Ha decisamente vinto il peggiore, ma che non si dia la colpa a Pastorino: se il PD non presentava la Paita e se Alice (o chi per lei) avesse studiato le tematiche regionali e i vari bilanci ora non saremmo qui a parlare del Maggiordomo.

ps.: questa è la ricetta di Salvini:
salvini

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