L’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
Così canta Guccini in “Dio è morto”, una delle migliori espressioni della canzone d’autore italiana, aggiungendo in sovrappiù
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto
Ora, ipocrisia per ipocrisia: dov’erano quei benpensanti che si scandalizzano per il “Patata bollente” di Libero su Virginia Raggi quando lo stesso quotidiano usò lo stesso titolo contro Ruby&LeOlgettine?
Non sono donne anche loro?
Coerenza vorrebbe che se difendi una difendi tutte, non alcune si ed altre no.
Coerenza vorrebbe pure considerare Libero per quello che è: carta straccia.
E considerare Vittorio Feltri per quel che è: un genio della provocazione.
Inoltre per quanto un’idea possa essere sbagliata e abbietta, io reputo che chiunque debba essere libero di esprimerla.
E non esistono vergini dal pensiero casto e puro che possano scagliare la prima pietra, neppure tra i cosiddetti “onesti”.
E se mi volete dare del maschilista sessista per il titolo fate pure, ma prima acculturatevi:
p.s.: geniale anche il titolo di oggi, perfetto.
Perché, dopotutto, il problema di una società maschilista è dato dal titolo di Libero, mica da quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno
il tutto tacendo del sacrosanto diritto ad una stampa libera ed imparziale
Voi continuate a guardare il dito seduti dalla parte della ragione che io guardo la luna stando dalla parte, molto poco affollata, del torto. Dopotutto siamo meno di 4 amici al bar.
Coerenza vorrebbe che si avesse memoria del passato prima di guardare al futuro
)
Per tacere di quando diede della “vecchia puttana” al premio Nobel Rita Levi Montalcini che, poi, lo querelò (e venne condannato a pagare), e dopo la notizia della citazione parlò così, da vero lord inglese:
Il tutto tacendo di Rosy Bindi (“La Bindi problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti. Vade retro, Satana. Niente sesso”), Serracchiani (“Serracchiani mille mani”), Vendola (lo so, è un uomo, ma: “Vendola vaffanculo! Ah no, ti piacerebbe” va oltre ogni decenza), per tacere di certe foto