The end of the war
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The end of the war

War, war never end recitava l’inizio di uno dei CRPG più famosi in assoluto, Fallout.

Invece, nella trilogia ruolistico-fantascientifica più famosa del globo terracqueo, la guerra, a un certo punto, finisce.

Il come non è importante, visto che non esiste un finale unico bensì ce ne sono di più, e quali sono determinati dalle azioni che abbiamo compiuto non solo in questa ultima narrazione ma, anche e soprattutto, dalle scelte che abbiamo preso negli altri due capitoli della saga.
Si, perché giocare a Mass Effect 3 come gioco a se stante è un po’ come praticare la masturbazione mongola: meglio buttarsi a capofitto nel vivere un’avventura continua nell’arco delle tre puntate con il nostro eroe/la nostra eroina piuttosto che giocare i tre episodi separatamente.

Ora allacciatevi le cinture di sicurezza che si parte per una grande avventura.

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Gameplay

Spara, spara, e poi spara ancora. Se si escludono le visite alla Cittadella, qualche storiellina simpatica, la seconda parte del DLC Citadel e ben poco altro, il titolo BioWare (per modo di dire, dopotutto “BioWare and the BioWare logo are trademarks of EA International (Studio and Publishing) Ltd“, e a me la cosa puzza di “metodo Origin“) è essenzialmente uno sparatutto in terza persona con elementi di gioco di ruolo (avanzamento e personalizzazione del personaggio). Tra l’altro i combattimenti sono, talvolta, o troppo facili o troppo difficili: maggior bilanciamento in gioco no?
Avendo giocato in un continuum unico l’intera saga, per quanto riguarda classi e quant’altro vi rimando alla recensione del primo capitolo.
L’inizio di questo titolo finale è incredibilmente melò, che stona totalmente con il resto della saga e con le opzioni della biografia di Shepard effettuate precedentemente! E’ come se uno, pur continuando ad importare i salvataggi precedenti, non avesse mai giocato ai due capitoli pregressi. Capisco il voler essere una compagnia “console based”, cara EA, ma Mass Effect 2 è uscito quantomeno sul botolo verde.
Inoltre attività come scassinare casseforti o porte , violare sistemi, rubare informazioni dai datapad sono state incredibilmente facilitate (in pratica ora non si deve fare nulla) e rese un orpello utile solo da un punto di vista narrativo: in pratica l’hanno reso “newbie approved“. E non è l’unica cosa che hanno cassato… sigh.
La rigiocabilità del capitolo è bassa. Romance a parte ed alcune scelte etiche di infimo ordine, non vi è alcuna ragione logica – con l’esclusione di forme videoludiche di feticismo e masochismo – per giocarlo una seconda volta.
Con tutti e quattro i DLC la durata del gioco è bella corposa: poco più di 60 ore: non male… se fosse il primo Mass Effect.
Classico CRPG story (e shoot) driven in cui la libertà d’esplorazione è vicina allo zero assoluto.

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Grafica ed audio
Che possiamo dire di un gioco pensato, realizzato ed ottimizzato per console e decisamente mal portato su PC?
Tutto il peggio possibile: grafica stravecchia (dx9), anche se migliore (ma non di molto!) al precedente capitolo; fisica dei corpi inesistente; comparto audio mediocre.
Tecnicamente mediocre.
Ed anche in questo capitolo si fa largo uso della nota tecnica del cut&paste: basta dare un’occhiata ai tre finali per notare come le differenze sono realmente minime, se non nella parte narrata.
Altro che fastidio e pessimismo: vogliamo giochi pensati e realizzati per l’utenza PC.
E’ mai possibile che gli unici che tengono veramente a noi, in ambito CRPG, siano i polacchi di CD Project?

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Storytelling
Mi sono approcciato al capitolo conclusivo della saga del comandante Shepard con un certo scetticismo: dapprima il pessimo sequel di Dragon Age aveva inflitto alla credibilità di BioWare un duro colpo; poi il (largamente prevedibile) flop di Star Wars: The Old Republic ne ha fatto scendere,anche se di molto poco, le quotazioni ai miei occhi.
Il tutto tacendo sulla querelle legata ai finali del gioco, di cui taccio per far si che quei pochi che devono ancora giocarlo e/o terminarlo possano farlo con serenità d’animo, che ai miei occhi di appassionato si è rivelata più fuffa che altro: personalmente li ho trovati tutti di una bellezza e di una tristezza incredibile, molto coerenti con gli avvenimenti narrati non solo nell’intera trilogia ma con quelli, decisivi, di quest’ultimo capitolo. L’unica loro pecca è che grondano di retorica militaristica.
Il problema è tutto quanto precede la fine del gioco: una serie di missioni senza arte ne parte, come se fossero tanti raccontini disuniti e slegati da un qualsivoglia continuum narrativo. Il tutto tacendo dei DLC, a cui dedicherò un discorso a se stante.
Un immenso passo in avanti rispetto a quella porcata cosmica di Dragon Age II, un passettino indietro rispetto al secondo capitolo della saga di Shepard ed un baratro rispetto al primo.
Narrativamente piacevole, ma nulla di più.

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Il Mondo
Definire il cosmo di questo ultimo capitolo della storia di Shepard non è facile: in certi casi vasto, in altri angusto, vagheggiamenti onirici e realtà alternative: c’è tutto, ma anche il suo contrario.
Per certi versi la Cosmologia non cambia rispetto ai due precedenti capitoli, ma si differenzia il modo con cui ci approcciamo e la esploriamo.
La Cittadella è, finalmente, resa in modo più simile al primo capitolo che non quell’angusta stanzina del secondo, anche se alla lunga è stancante visto che la disposizione la fa sembrare più piccola di quello che dovrebbe essere.
Ma la fase esplorativa galattica è stata ridotta a un gioco del gatto col topo, in cui il giocatore interpreta la seconda figura ed il nemico la prima: fastidio e pessimismo, pessimismo e fastidio.
Diciamo addio allo scandagliare pianeta per pianeta alla ricerca di nuove avventure o di minerali utili al miglioramento dei nostri apparati: tutto cambia, ma in peggio, rendendo il tutto troppo semplice se non semplicistico.

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I DLC
Partiamo da From Ashes: il fatto che non abbia lasciato tracce nella mia (notoriamente labile) memoria ha un solo significato: è l’inutilità personificata.
Omega: DLC decontestualizzato dalla narrazione, utile come un pitbull avvinghiato ai testicoli e simpatico come un boa che ti sta per stritolare. L’unica ragione per volerlo è Aria T’Loack e la sua innata simpatia da jack russell in calore. Ah, si, e le forze che può metterti a disposizione. Si spara e basta, giusto un paio di scelte narrative e nulla più. Risparmiate i soldi.
Citadel è l’ultimo nato nella nidiata dei DLC di Mass Effect 3 ed è estremamente particolare, quasi un divertissement finale da parte dei programmatori. Ad una prima parte sparatutto in cui si affronta un avversario molto ma molto particolare segue una parte “bordovalle”: briosa, simpatica, piena di divertenti cazzatielle. Un DLC certamente evitabile, che nulla aggiunge e nulla toglie al gioco, ma che ho trovato migliore di Omega.
Leviathan, o del capolavoro. Quando un piccolo raccontino, totalmente contestuale al racconto principale, è la parte migliore mai realizzata in quest’ultimo capitolo. DLC uscito a “furor di popolo” (spiega cose che, altrimenti, sarebbero oscure o poco comprensibili. Soprattutto i “famigerati” finali, oltre a spiegare come sono nati i Razziatori e perché distruggono le civiltà galattiche nel momento del loro massimo sviluppo), ed è l’unico che mi sento di raccomandare calorosamente. Vale ogni centesimo speso.

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Conclusioni
Conclusione che lascia l’amaro in bocca e non tanto per i finali che in moltissimi hanno criticato ma, soprattutto, per la carenza di una struttura narrativa logica e continua. Titolo carino, sicuramente un must have per chi si è fatto anche gli altri due della saga di sci-fi più nota nel campo CRPG (si, anche più famosa dei due Knights of the Old Republic).
Ma è anche quello che finali a parte, mi ha deluso più di tutti:
Mass Effect: 8,5
Mass Effect 2: 7+
Mass Effect 3: 7-
Si sa già che la saga continuerà con Mass Effect 4: sarà un ritorno al passato o vireremo verso il futuro? Sarà CRPG o uno sparatutto?
Non è stato ancora annunciato e già mi tormentano millemila domande.

Post Scriptum
La versione di Mass Effect 3 da me giocata è la Extended Cut, con i cosiddetti “finali migliorati”.

Pro Contro:
lungo ben 60 ore, DLC inclusi presenza di cut&paste
personaggi ben delineati essenzialmente uno sparatutto in terza persona
ambientazione immersiva narrativamente farraginoso, parte finale esclusa
ottima customizzazione del personaggio (se si inizia senza importare i salvataggi) gran parte dei DLC sono un inutile spreco di codice sorgente
romance lungo ben 60 ore, DLC inclusi
Leviathan poteva essere fatto meglio, sarebbe bastato poco
i finali, criticati da quasi tutti, sono un colpo di genio. gronda retorica militaresca da ogni bit

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