Io, fascista del Web
, updated:

Io, fascista del Web

La differenza più palese tra un qualsiasi sostenitore del MoVimento 5 Stelle ed il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani (che si è preso un discreto cazziatone da Cacciari, ex sindaco di Venezia e persona colta ed intelligente) è negli interessi che si vogliono tutelare.
Un qualsiasi “movimentista” (termine che preferisco al “grillino” coniato dagli italici giornalisti in evidente carenza di fantasia) non ha interessi privati da tutelare. Nessuno di noi è Silvio Berlusconi, anzi.
Mi si potrebbe ribattere che neppure il Partito Democratico ha interessi particolari e precipui.
Ne siamo sicuri?
Bene, partiamo in questa avventura nella galassia degli interessi “Democratici”
Multiutility (Hera, IREN), cooperative (CMC, CCC, CMB ed altre), banche ed assicurazioni (Gruppo Unipol, Banca Monte dei Paschi di Siena ed altre) ed altre società di altre galassie (per tacere di società controllate o gestite pubblicamente da persone di nomina politica; oppure dei dirigenti delle Aziende Sanitarie Locali, anch’essi di nomina politica) sono i mattoni di cui è costruito il muro che frappone Bersani e gli altri dirigenti del Partito Democratico dal popolo italiano.

)

Pertanto è corretto dare ai sostenitori ed aderenti al Movimento del “fascista”? Si, perché codeste persone sono i tuoi più grandi nemici. Non avversari; quelli si rispettano sempre, anche se hanno avuto in tasca la tessera della P2 di Licio Gelli; ma veri e propri nemici che vogliono in primis far scoprire gli altarini di una sinistra che non è più tale, e poi far saltare gli affari che le loro società, anche se pesantemente indebitate, vorrebbero avere in giro per l’Italia.
Taccio della CMC di Ravenna, Sua Signora delle Grandi Opere Inutili (TAV/TAC Torino-Lione; Expo Milano 2015; base US Vicenza-Dal Molin, autostrada Salerno – Reggio Calabria), ma non ce la faccio su IREN, lo squalo rosso che sta depredando la mia terra!
Per conoscere bene codesta società si deve partire da questo bellissimo scritto di Vittorio Bertola: Iren, la multiutility molto utile al PD.
Iren ha un passivo di poco meno di tre miliardi, per l’esattezza 2,7 miliardi in data 28 agosto. Ha iniziato una pesante opera di rinegoziazione del debito sia con le controllanti che con le banche (in teoria controllori, in pratica asservite). E svendendo beni che hanno un valore superiore a quanto incassato.
Bene, per ripianare codesta passività catastrofica, che potrebbe portare alla rovina l’Italia (mica sperate che paghino loro, vero?), il gruppo Iren sta pensando bene di costruire depuratori su depuratori nella “rossa” Liguria.
Ha già fatto spendere almeno 15 milioni (c’è chi dice di più, ma non ci sono fonti certe) di euro al comune di Santa Margherita Ligure per un depuratore che dal 2015 potrebbe diventare non più usabile in base alla direttiva europea (link alla legge quadro sulle acque). Qual è il problema di codesto macchinario? Semplice: è un depuratore a membrana o MBR (Membrane Bio-Reactor) che, per ora, non prevede il riusco/riciclo continuo dell’acqua come sarà obbligatorio, dall’anno summenzionato, per le località marine. Dopotutto l’acqua è un bene prezioso, e disperderla in mare (perché è questo che fanno i depuratori che non la riciclano) è da pazzi incoscienti. Per tacere della possibilità di riciclare pure i fanghi. Se poi, Siemens (che è l’azienda che fornisce i macchinari usati da Mediterranea delle Acque SpA), dal 2015 fornirà un servizio di riciclo idrico e dei fanghi per il depuratore di Santa Margherita, sarò estremamente felice e ne darò notizia.
Aggiornamento: dopo uno scambio di email con l’Agenzia Europea per l’Ambiente: il riciclo non è obbligatorio ma fortemente consigliato.
Quello di Rapallo verrà costruito in zona Ronco, andando a calpestare non solo i diritti dei cittadini che ivi risiedono (l’interesse superiore talvolta è più importante di quello particolare), ma anche il parere negativo del WWF, del fatto che li ci passa un metanodotto diretto a Santa Margherita Ligure, che la zona è ad alto rischio esondazione (R4), che li vi si trova un parco pubblico o che vi siano nelle vicinanze pozzi di captazione dell’acqua potabile (link). Per tacere del fatto che sorgerebbe praticamente di fronte ai campi di golf della cittadina ligure. Non credo che chi pratichi codesto sport sia particolarmente felice di vederlo ogni volta che mette piede sul campo verde.
Quello che i cittadini informati sognano non è un depuratore per ogni comune ma un unico, grande depuratore comprensoriale: minor costo per singola città e miglior trattamento delle acque. E, se possibile (lo è, ma non ditelo ad IREN o a Bersani), che non puzzi in maniera assurda.

Per tacere del fatto che Pier Luigi Bersani prima era contro i referendum sull’acqua e, in seguito, ha cavalcato una vittoria che di certo non è sua e che ora il suo partito, in maniera ben poco Democratica, sta cercando in ogni modo di ostacolare (do you remember Bersy?).
Chi è il vero fascista, Pier Luigi?
Chi dice le cose come stanno o chi racconta balle nella speranza che gli italiani ci caschino ancora?
Chi accusa Berlusconi di avere un conflitto d’interesse avendocelo pure lui? Ops, hai ragione, contro il Caimano non avete mai fatto nulla. Chissà come mai.
L’età delle mele è finita da un bel po’, è ora che cresci e ti trovi un lavoro onesto.

Interessante è il contraltare di Bersani all’interno del Partito Democratico, quel Matteo Renzi sindaco di Firenze, ex presidente della provincia gigliata, aspirante rottamatore dei dirigenti del partito e delle sue stesse cellule neuronali.
Non so se ce la farà con i primi, ma con le seconde ha avuto un successo insperato:

Infine c’è l’altro PD, ovvero la galassia di interessi che gira intorno alla CIR di Carlo De Benedetti.
Tra questi vi è la centrale a carbone di Tirreno Power, società controllata al 39% dal gruppo Sorgenia. Di chi è Sorgenia? Della CIR di de Benedetti.
In realtà il gruppo Sorgenia ha, in quel di Vado, ben tre centrali: una a ciclo combinato gas-carbone e due a carbone.
Orbene, la CIR ha nascosto i veri dati sull’inquinamento in quella zona (poi si cerca una ragione sul perché Eugenio Scalfari ce l’ha a morte con Grillo? Semplice: gli affari sporchi del padrone) per ben sei anni.
Loro (CIR) ti diranno che non è vero, che i dati sono vecchi (ma nascosti), che ora è tutto a posto; che non è (solo?) colpa della CIR che è solo il secondo azionista per importanza dopo i francesi (ahia) di GDF Suez (che è di proprietà dello stato francese); e che gli altri azionisti sono la bolognese Hera (di proprietà dei comuni di Bologna, Modena, Ravenna ed altri minori. Inutile dirvi il colore politico di codeste città) ed Iren.
Ed abbiamo chiuso il cerchio.

Ma quello che voleva Berani alla festa democratica di Reggio Emilia è un confronto con Grillo (mission impossible, Pierly) oppure con gli attivisti pentastellati (ennesima definizione idiota degli scribacchini italioti). Ecco come Bersani intende il dialogo con noi:

Concludiamo con un’immagine del prode Bersani mentre è al lavoro:

↑ Up